L’ultima chiamata arriva dalla legge di Bilancio. E dopo una lunga battaglia, portata avanti per tutta la legislatura, il vice presidente della Camera, Simone Baldelli, ci prova ancora. Con un emendamento alla Manovra, che proprio oggi dovrebbe essere votato in commissione Bilancio a Montecitorio, il deputato di Forza Italia si gioca l’ultima carta. Per dire basta, una volta per tutte, al brutto andazzo di Comuni e Province di fare cassa sulla pelle degli automobilisti con multe selvagge e autovelox piazzati a tradimento.
Basta deroghe – Nel mirino del deputato di Forza Italia finisce stavolta una norma, inserita in un decreto legge dello scorso aprile, che derogando al codice della strada, ha consentito proprio alle Province e alle Città metropolitane di utilizzare, per il 2017 e 2018, i proventi delle contravvenzioni per finalità ulteriori rispetto ai vincoli imposti dalla legislazione previgente. In pratica, se fino alla pubblicazione del decreto, gli enti locali erano obbligati a destinare una quota prestabilita degli incassi delle multe a “interventi di sostituzione, di ammodernamento, di potenziamento, di messa a norma e di manutenzione” stradale, la nuova normativa fa, più genericamente, riferimento a “funzioni di viabilità e di polizia locale”. Allargando di fatto i cordoni della spesa di Comuni e Province circa i possibili impieghi di queste risorse. “Una norma che, rimuovendo temporaneamente i vincoli di destinazione dei proventi delle contravvenzioni, incentiva di fatto gli enti locali a fare cassa con le multe”, spiega alla Notizia Baldelli. Che ora, con il suo emendamento, punta ad abolire la norma del dl di aprile ripristinando i limiti previsti dal codice della strada. Attraverso la soppressione del comma 3-bis dell’articolo 18 del decreto. Il deputato di FI non si fa illusioni: “Dubito fortemente che l’emendamento possa essere approvato”. Ma non si dà per vinto. “Vorrà dire che se al prossimo giro tornassimo al governo – promette Baldelli – tenteremo di risolvere la questione con una legge ad hoc”.
Battaglia continua – Non è la prima volta, come detto, che il vice presidente della Camera prende di petto la questione delle multe selvagge. La prima volta ci aveva messo mano nel novembre 2015. Con un’interpellanza urgente nella quale chiedeva di porre fine al più presto “a questo utilizzo distorto degli strumenti per la sicurezza degli automobilisti, impropriamente finalizzati ad alimentare le entrate nelle casse dei comuni”. E ancora, nel febbraio 2016, con una mozione, approvata a larghissima maggioranza a Montecitorio, che impegnava il governo “ad adottare ogni iniziativa utile” ad impedire “episodi di utilizzazione impropria degli apparecchi o sistemi di rilevamento della velocità” attraverso l’uso “di dispositivi o di mezzi tecnici di controllo a distanza”. Impegno evidentemente disatteso dal decreto dell’aprile scorso. Che, allentando i vincoli di destinazione dei proventi delle multe, ha lasciato campo libero agli enti locali.
Tw: @AntonioPitoni