Dall’uscita dal seggio al “No Maria io esco”. Potremmo sintetizzare così le ultime 24 ore del web. Proprio mentre infiammavano commenti e polemiche per gli esiti dei ballottaggi delle elezioni amministrative 2016, un altro dramma si consumava su ben altri palchi. Metti il buon Mandelli come conduttore, gli Mtv Awards come evento, un’insofferenza per presunte irregolarità, una creatura da talent ancora in fase di rodaggio da “devo imparare a stare al mondo”. Ed è subito sputo gate. Stash, il leader dei the Kolors, ha spiazzato tutti durante la sua esibizione con un gesto degno di un episodio di Gomorra La Serie.
Forse indispettito da motivazioni legate alla manifestazione, forse alterato per quel nome da detersivo da cui ormai non può più sganciarsi, il cantante ha sputato contro una telecamera e s’è dato prima ancora di ritirare il premio che il conduttore stava gentilmente per consegnargli. Un video amatoriale e le dichiarazioni rilasciate dallo stesso Mandelli a Giulio Pasqui hanno fatto più luce su un episodio che forse, invece, meritava solo un tetro oblio. Per una contorta logica inversa, su Twitter è subito comparso un #IoStoConiTheKolors che, per un’ulteriore contorsione semantica, a dispetto di pochi fan pronti a sostenere il loro beniamino “vittima del sistema”, in realtà è stato preso d’assalto da orde di commenti negativi sul gesto del giovane cantante.
È inutile che lo difendete, si è comportato da cafone! Tornasse a vendere le mozzarelle, tuona e mette subito in chiaro @Elyz988, scagliandosi contro chi ha scelto di difendere Stash nonostante tutto.
Prima @YleniaMozzillo con il suo Ma quelli che twittano #IoStoConITheKolors, precisamente, l’educazione dove l’hanno lasciata ? Un gesto come quello è ingiustificabile, poi, @IWishNjal con un deciso Ma come potete difenderlo dopo quello che ha fatto? Deve solo vergognarsi, niente può giustificare il suo comportamento. , rincarano la dose e riportando la questione sul piano che ha vacillato di più: quello dell’educazione e del buon senso.
Indifendibili! Invece di ringraziare Dio di essere lì, tanta gente lo sogna, non meritate tutta questa fama, vergogna!, fa notare @MarcelloVr96, toccando forse il nervo sempre scoperto di artisti che vengono catapultati in realtà e dinamiche spesso più grandi loro e rispetto alle quali non sempre riescono a dimostrarsi all’altezza.
Se qualcuno riesce addirittura a farmi simpatizzare per Mandelli vuol dire che l’ha fatta proprio grossa., cinguetta con piglio ironico ma parecchio lucido il buon @p_episcopo.
Non che si stia parlando di una delle Piaghe d’Egitto o dell’Armageddon, sia chiaro.
Ne potremmo elencare decine di episodi poco eleganti sulla falsariga di quello che ha visto come protagonisti i The Kolors.
Però, fa riflettere proprio che ragazzi finora attenti all’immagine e al codice comunicativo da utilizzare abbiano fatto un simile passo falso. Lo scivolone può capitare, ma una cosa è certa: anche se dietro ci fosse una valida motivazione, lo stile -se lo si ha- non bisogna mai perderlo o lasciarlo nel backstage. E’ questo che un domani segnerà la differenza fra una stella della musica e una trascurabile stella cadente.
Che la questione abbia monopolizzato il mondo social è chiaro e la prova ce la regala ?@_whattherosocon il suo: Perché studiare se posso passare la giornata a leggere i tweet su #IoStoConITheKolors