Fra una citofonata di Matteo Salvini a un presunto spacciatore tunisino a Bologna che ha scatenato un incidente diplomatico, un digiuno per il caso Gregoretti, un endorsement dell’allenatore del Bologna calcio Sinisa Mihajlovic, qualche sporadica capatina in Calabria, continua la campagna elettorale per spettacolarizzata del segretario della Lega. Ma si sa, Matteo è instancabile e soprattutto guarda sempre avanti. Se con il corpo è fisicamente presente ogni giorno a suon di dieci -dodici comizi, aperitivi, cene, appuntamenti e show vari soprattutto in Emilia Romagna dove la sua candidata Lucia Borgonzoni ha bisogno come l’aria del suo supporto, con la mente già sta pianifacando le prossime strategie.
E i prossimi obiettivi da conquistare: nel mirino c’è la Capitale, dove oggi governa la pentastellata Virginia Raggi – non è un segreto che Salvini voglia un leghista al Campidoglio e dopo le regionali è pronto a riprendere il suo tour nei mercati e nei luoghi del degrado romano – e, a sorpresa ma non per La Notizia che lo scrive da mesi, la Puglia. Regione in cui si andrà a voto in primavera con altre cinque. In teoria l’accordo siglato in un vertice ad Arcore a fine novembre alla presenza dei tre leader Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi, prevedeva che nella regione attualmente guidata dal dem Michele Emiliano la scelta dell’aspirante governatore sarebbe spettata a Fratelli d’Italia, che ha già ufficializzato il nome di Raffaele Fitto. Evidentemente però i patti fra “gentiluomini” in casa leghista non sanno cosa siano, visto che l’europarlamentare del Carroccio e amico personale del leader – e proprietario dell’ ormai noto Papeete a Milano Marittima dove il Capitano è solito trascorrere le sue vacanze agostane –, Massimo Casanova (nella foto) punta senza troppi giri di parole a soffiare il posto a Fitto.
Queste le sue dichiarazioni rilasciate in un’intervista a Repubblica: “Il nome lo sceglie Matteo – ha affermato Casanova in merito alle elezioni regionali in Puglia – Quel che è certo è che col mio o con un altro, battiamo Emiliano. Se si candida Fitto invece perdiamo”. Non proprio lusinghiero nei confronti del candidato “condiviso” dai membri della coalizione. Il vero disegno di Salvini, al di là dei sogni di gloria dell’imprenditore romagnolo – che irrimediabilmente si scontreranno con le giuste rimostranze della Meloni – è quello di conquistare una grande regione del Sud per un duplice motivo: accreditare la svolta sovranista della Lega – da “sindacato” del Nord a partito nazionale – e consentire al leader la scalata a Palazzo Chigi. Come peraltro dichiara apertamente Mr. Papeete: “La Campania possono tenerla altri, come è stato per la Calabria. Ma la Puglia sarà nostra, c’è un vento forte che spira e raggiungerà anche il Sud. Poi portiamo Matteo a Palazzo Chigi”.
Per il momento il diretto interessato tirato in ballo dall’esponente leghista, Fitto, non ha replicato. E Giorgia “starà serena”? Da abile politica qual è, a pochissimi giorni dal voto in Calabria e in Emilia Romagna, non polemizzerà con l’alleato leghista. Alla base dell’ascesa costante di FdI nei sondaggi, arrivato a sfiorare l’11%, oltre alla coerenza dimostrata da tempo su vari temi c’è anche il costante richiamo all’unità della coalizione di centrodestra. E la lealtà manifestata in più occasioni, basti pensare al passo indietro dell’esponente di FdI Adolfo Urso per consentire al leghista Raffaele Volpi di diventare presidente del Copasir. Ma alla fine i nodi vengono sempre al pettine, comportarsi “da signora” paga ma in politica i patti si rispettano. Altrimenti, à la guerre comme à la guerre. L.T.