Il ministero degli Esteri di Mosca è convinto che la Nato sia vicina allo scontro diretto con la Russia. Nel mentre, la Cina ha invitato i suoi connazionali a lasciare l’Ucraina e l’Unione Europea ha annunciato sanzioni contro i Paesi che inviano droni al Cremlino.
Mosca, la Nato è vicina allo scontro diretto con la Russia
Secondo il ministero degli Esteri russo, la Nato sarebbe pronta a scontrarsi in modo diretto con Mosca. “Il flusso di armi della Nato verso l’Ucraina e gli aiuti militari a Kiev avvicinano l’alleanza alla pericolosa linea dello scontro militare diretto con la Russia”, ha segnalato il dicastero retto da Sergei Lavrov, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa Tass.
Sulla questione, è intervenuta anche la portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova, che si è duramente scagliata contro la missione europea di addestramento programmata che vedrà coinvolti 15 mila soldati ucraini e contro l’invio di nuove armi alle forze armate che fanno capo a Kiev. A questo proposito, Zakharova ha dichiarato che l’iniziativa “accresce qualitativamente il coinvolgimento dell’Unione europea, rendendola ovviamente parte del conflitto”.
Intanto, dall’Estremo Oriente, la Cina ha invitato i connazionali a “restare in contatto” con l’ambasciata con sede a Kiev e “ad evacuare il prima possibile” allontanandosi dall’Ucraina. L’appello è stato pronunciato dal viceministro degli Esteri cinese Ma Zhaoxu nel corso di una conferenza stampa organizzata a margine del XX Congresso nazionale del Partito comunista.
Focalizzandosi sull’azione diplomatica di Pechino volta a tutelare i suoi cittadini disseminati in tutto il mondo, Zhaoxu ha precisato che dopo “lo scoppio della crisi in Ucraina, l’ambasciata ha aiutato oltre 5.200 connazionali” a lasciare il Paese e ha colto “l’occasione per rinnovare l’invito ai nostri concittadini a partire quanto prima”.
L’Ue annuncia nuove sanzioni per i Paesi che inviano droni al Cremlino
Nel frattempo, al termine di tre giorni di colloqui, gli ambasciatori dell’Unione europea hanno stabilito misure contro cinque soggetti e tre realtà dell’Iran che si impegnano a fornire droni alla Russia per combattere la guerra in Ucraina. Secondo quanto riferito da fonti dell’Ue, le misure entreranno in vigore nel pomeriggio di giovedì 20 ottobre, dopo la pubblicazione delle stesse nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea.
Se l’Ue è già pronta a far entrare in vigore le sanzioni contro l’Iran, gli Stati Uniti hanno asserito di essere determinati a imporle “per impedire il trasferimento di armi pericolose in Russia”, come asserito dal Dipartimento di Stato americano tramite la diffusione di una nota. “Non esiteremo ad applicare le nostre sanzioni e altri strumenti pertinenti a tutti coloro che sono coinvolti in questi trasferimenti”, si legge.
Teheran, intanto, respinge ogni accusa e responsabilità diretta sull’invio di droni a Mosca. “Abbiamo chiesto alle autorità ucraine di fornire prove riguardo al presunto uso di droni iraniani nella guerra in Ucraina da parte della Russia”, ha affermato il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian. “Non abbiamo fornito alla Russia alcuna arma iraniana da utilizzare nella guerra contro l’Ucraina”, ha aggiunto senza però negare che Mosca e Teheran collaborino in materia di Difesa.
“Pochi anni fa, quando immagini di missili avanzati e droni furono pubblicate, dicevano che erano modificate con Photoshop. Ora dicono che i droni iraniani sono pericolosi e chiedono perché li vendiamo a questo o a quello. Queste imprese sono state compiute dalle élite iraniane, portano onore al nostro Paese”, ha concluso il ministro degli Esteri iraniano.