La Russia continua a utilizzare nella guerra in Ucraina “armi a grappolo vietate da alcuni trattati internazionali”. Ad affermarlo è un’analisi del New York Times Times.
Le forze russe hanno utilizzato oltre 200 tipi di armi proibite dai trattati internazionali, tra cui le bombe a grappolo
Secondo quanto documenta il quotidiano americano, le forze russe hanno utilizzato più di 210 tipi di armi proibite dai trattati internazionali, la maggior parte delle quali bombe a grappolo, che possono rappresentare un serio rischio per la vita dei civili anche decenni dopo la fine della guerra.
Il New York Times, che ha esaminato più di 1.000 fotografie e ha visionato prove presentate dal governo ucraino, descrive come una “guerra sorprendentemente barbara e antiquata” quella portata avanti da Mosca, che ha colpito città e Paesi ucraini con una raffica di razzi e altre munizioni, la maggior parte delle quali possono essere considerate relitti della Guerra fredda.
Le notizie sull’impiego di bombe a grappolo in Ucraina da parte delle forze russe si susseguono fin dall’inizio del conflitto. Nella mattinata del 27 febbraio, Kiev aveva comunicato, per la prima volta, che l’esercito russo aveva lanciato bombe a grappolo sul Donbass.
Il 13 giugno scorso anche Amnesty International aveva denunciato che centinaia di civili erano stati uccisi nella città ucraina di Kharkiv da “bombardamenti russi indiscriminati utilizzando munizioni a grappolo”.