I presidenti di Russia, Vladimir Putin, Turchia, Recep Tayyip Erdoğan, Kirghizistan, Sadir Japarov, e Tagikistan, Enomali Rajmon, si incontreranno domani ad Astana, in Kazakistan, a margine della Conferenza sulle misure di interazione e fiducia in Asia. La conferma è arrivata oggi dal consigliere per la politica estera del Cremlino, Yuri Ushakov.
Il Cremlino si aspetta che il presidente turco Erdoğan farà a Putin una proposta concreta di mediazione sul conflitto in Ucraina
Ad Astana Mosca si aspetta che il presidente turco Erdoğan farà a Putin una proposta concreta di mediazione sul conflitto in Ucraina. “I turchi propongono una loro mediazione. Se ci dovessero essere contratti (tra Russia e Ucraina), questi avranno luogo sul territorio turco”, ha detto ancora il consigliere diplomatico del Cremlino, Ushakov. “Probabilmente Erdogan proporrà qualcosa ufficialmente”, ha aggiunto dicendosi di aspettarsi un “colloquio interessante e utile”.
“Mai dire mai” ha aggiunto, ancora, il consigliere diplomatico del Cremlino, rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano del rifiuto del presidente ucraino Volodymyr Zelensky di negoziare con Vladimir Putin, in vista della proposta di mediazione che Erdoğan potrebbe avanzare domani nell’incontro con il leader russo.
“Non rifiutiamo mai negoziati o altri contatti internazionali utili. Non allontaniamo mai una mano tesa. Ma se sentiamo e capiamo che un partner non vuole incontrarci per un motivo o per un altro, non ci imponiamo” ha detto ancora Ushakov rispondendo a un’altra domanda riguardante l’ipotesi di un faccia a faccia tra Putin e Joe Biden al G20. Il presidente americano, in un’intervista alla Cnn, ha detto che un eventuale incontro con il presidente russo sarebbe però dipeso dall’oggetto della conversazione.
Ankara: “Quelli che credono che non ci sia più terreno per la diplomazia spesso hanno torto”
“Vogliamo tenere la porta della diplomazia aperta” ha affermato, invece, il portavoce del presidente Erdoğan, Ibrahim Kalin. “Quelli che credono che non ci sia più terreno per la diplomazia spesso hanno torto”, ha aggiunto Kalin affermando che “al contrario, la diplomazia diventa addirittura più importante in tempi come questi”, “quando la guerra infuria, come purtroppo sembra che stia accadendo in questo momento”.