Il professor Giorgio Galanti è stato condannato a un anno di reclusione, con pena sospesa, nel processo con rito abbreviato per la morte del calciatore della Fiorentina Davide Astori, trovato privo di vita la mattina del 4 marzo 2018 in una camera d’albergo a Udine, mentre era con la squadra viola (leggi l’articolo).
Galanti, unico imputato del processo scaturito dalle indagini compiute in seguito alla morte del capitano viola, era accusato di omicidio colposo per due certificati di idoneità rilasciati ad Astori quando era direttore sanitario di Medicina dello sport dell’Azienda ospedaliero universitaria di Careggi.
“E’ stata emessa sentenza di condanna con la penale responsabilità del professor Galanti relativamente a questo fatto – ha detto l’avvocato Sigfrido Fenyes, legale del professor Galanti -, devo dire che dalle risultanze processuali, ivi compresa la perizia, l’esito a nostro avviso avrebbe dovuto essere diverso. Attendiamo di leggere con ansia la motivazione di questa sentenza per verificare quale sia stato il percorso logico ed argomentativo del giudice per arrivare a questo dispositivo ed ovviamente per impugnare la sentenza”.
“La giustizia è fatta di tre gradi, noi sicuramente ci rivolgeremo al giudice di appello – ha aggiunto il legale di Galanti -. Se ho parlato col professor Galanti? No, ho avuto solo modo di comunicarglielo telefonicamente. Diciamo che è rimasto sconcertato. Siamo sorpresi perché ritenevamo che vi fossero tutte le condizioni per una sentenza di proscioglimento. Questo sorprende e lascia l’amaro. Supereremo questo momento – ha detto lo stesso legale del medico commentando ancora la sentenza sul caso Astori – e ci metteremo a lavorare per l’appello. I margini per ricorrere ci sono sicuramente”.
“La Fiorentina non può che prendere atto della decisione del giudice che ha riconosciuto la responsabilità del professor Galanti” ha detto, invece, l’avvocato Nino D’Avirro, legale della Fiorentina.
“Sono molto felice e orgogliosa – ha commentato, invece, la compagna di Astori, Francesca Fioretti – che finalmente sia stata fatta giustizia a Davide, anche se sono molto dispiaciuta perché a oggi lui poteva essere qui con noi. Spero vivamente che questa sentenza possa servire in futuro a salvare anche una sola vita umana”.