Il sospetto terrorista, Jaber Albakr, di 22 anni, è stato trovato morto nel carcere di Lipsia, in Germania. Il siriano, arrestato grazie alla collaborazione di alcuni rifugiati, era detenuto in regime di sorveglianza speciale proprio per il timore che potesse suicidarsi. La cattura aveva fatto tirare un sospiro di sollievo: secondo gli investigatori tedeschi Jaber Albakr stava preparando un attentato paragonabile a quelli di Parigi e Bruxelles in un aeroporto di Berlino. “Il materiale esplosivo, sotto forma di una cintura esplosiva, era praticamente pronto per essere utilizzato”, aveva ammesso il capo della Polizia della Sassonia, al termine della perquisizione dell’appartamento a Chemnitz del sospetto terrorista, confermando così i legami con l’Isis. Jaber Albakr era arrivato in Germania nell’estate del 2015, ottenendo asilo politico.
Nel primo interrogatorio ha accusato a sua volta dei suoi connazionali che avevano facilitato l’arresto domenica scorsa. Sin dal momento dell’arresto il 22enne ha iniziato uno sciopero della fame. Il suo legale aveva definito “uno scandalo della giustizia” la cattura del giovane, descritto come una personalità complessa con tendenze suicide. Proprio per questo era stato messo sotto costante osservazione. Ma nemmeno questo è bastato. Gli inquirenti, comunque, non escludono che il giovane possa essere rimasto vittima di una delazione studiata a tavolino per sviare ulteriori indagini.