di Francesco Nardi
Arrivano i grillini, questo è il mantra nei palazzi della politica romani, dove l’evento è atteso come una piaga biblica. Gli effetti dell’elezione delle 163 “cavallette” nate sul web non sono però soltanto politici. A risentirne saranno anche i costumi che regolano la vita nei palazzi.
La falange grillina, infatti, è temuta pure per l’impatto che avrà sui tanti piccoli (e grandi) privilegi connessi al nuovo status di parlamentari. Privilegi che tutti si aspettano non mancheranno di rilevare e mettere all’indice.
Un timore tanto diffuso che da alcuni giorni si sta tentando di correre ai ripari. E’ così, infatti, che a Montecitorio le insegne che riservavano l’uso degli ascensori a deputati e consiglieri sono magicamente scomparse: difficile credere che siano state rimosse per lucidarle in onore dei nuovi arrivati.
Ed altrettanto curioso è che nell’ufficio postale che ha sede all’interno di Montecitorio sia stata rimossa la targa che sanciva il diritto alla precedenza dei deputati nell’ordine di fila agli sportelli.
Ma la mappa dei privilegi che allietano la vita dei parlamentari è ben lunga, ed è molto difficile nasconderli tutti alla delegazione grillina che da domenica imperversa nella Capitale.
Il Centro Tim di via del Corso, per fare un altro esempio, offre i suoi prodotti secondo due distinti listini: uno dedicato ai comuni clienti ed un altro, vantaggiosissimo, dedicato ai parlamentari.
Per gli eletti, infatti, è disponibile uno sconto del 25% sui più appetitosi gadget elettronici: un iPad può finire nelle mani di un onorevole per appena 600 euro, mentre il prezzo resta fisso, a 800 euro, per chiunque altro.
«Siete circondati!». Così Grillo ha ammonito i politici dal palco di piazza San Giovanni alla vigilia del voto. Sembrava un semplice proclama elettorale, eppure oggi i grillini non sono ancora arrivati in Parlamento e già le comode certezze dei vecchi “onorevoli” (appellativo vietatissimo ai suoi da Grillo) iniziano a vacillare.