Il Parlamento indagherà sul giallo della morte di David Rossi, l’ex responsabile della comunicazione della Banca Monte dei Paschi di Siena, trovato senza vita il 6 marzo 2013 dopo una caduta – piena di interrogativi – da una finestra della sede centrale della banca senese, a Rocca Salimbeni. E’ arrivato oggi, infatti, il via libera dell’Aula della Camera all’istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta.
La Commissione dovrà fare luce sull’intrigato – e irrisolto – caso della morte del manager Mps, inizialmente bollata come suicidio. Tesi, questa, smentita, dopo una lunga battaglia legale, dai familiari del giornalista che non hanno mai creduto al gesto volontario e portando a riprova di ciò i filmati delle telecamere di videosorveglianza del vicoletto privato, alle spalle dell’Istituto di credito, dove fu trovato il corpo di Rossi.
Lungo l’elenco dei pezzi mancanti. Ad esempio, non furono acquisite dagli inquirenti tutte le immagini registrate dalle telecamere presenti lungo il perimetro della sede centrale del Monte dei Paschi. Il corpo di Rossi, ma anche i vestiti che indossava, non furono sottoposti ad accurate analisi. Non furono acquisiti i tabulati di cella, cioè quanti e quali cellulari erano attivi nella zona al momento del fatto, né quelli attivi all’interno della sede di Mps negli stessi momenti. Nessuno ha tentato di dare un nome all’uomo che alle 20:11 entrò nel vicolo dove si trovava Rossi, ancora agonizzante e se ne andò senza avvisare i soccorsi, allertati solo 40 minuti dopo e quando ormai non c’era più nulla da fare.
La Procura di Siena ha condotto due inchieste sul caso, entrambe poi archiviate. L’ultima chiusura delle indagini risale al 4 luglio 2017, con la conclusione che si trattò di un suicidio, anche di fronte ai tanti punti ancora oggi oscuri e alla strana sensazione dei familiari di Rossi che non tutte le iniziative investigative possibili fossero state adottate. Secondo quanto sostiene la famiglia, ma anche una corposa inchiesta condotta per le Iene dal giornalista Antonino Monteleone, i pm senesi non hanno mai indagato sul possibile inquinamento delle prove riguardante lo spostamento di alcuni oggetti all’interno della stanza di Rossi, prima dell’arrivo della polizia scientifica. Altri dubbi riguardano il mancato esame istologico delle diverse ferite presenti sul corpo dell’ex capo della comunicazione, incompatibili con l’ipotesi del suicidio secondo i consulenti della famiglia, e la distruzione di alcuni fazzoletti sporchi di sangue trovati in un cestino dell’ufficio e mai analizzati.
“Ci siamo battuti sin dall’inizio per far sì che, sulla drammatica vicenda della morte di David Rossi, si facesse un serio e accurato approfondimento, dato che rimangono ancora diverse ombre” affermano, in una nota, i deputati della Commissione Giustizia e della Commissione Finanze della Camera. “Per questo – aggiungono – esprimiamo grande soddisfazione per il voto trasversale che oggi, alla Camera, ha portato all’istituzione della relativa commissione d’inchiesta parlamentare. Faremo di tutto per fare luce sulla vicenda, nel rispetto dei famigliari, della città di Siena e dell’Italia tutta, che non merita un altro caso oscuro. Solo dove c’è verità ci può essere democrazia”.
“Non c’è nulla di certo nella morte di David Rossi – commenta il presidente della commissione Giustizia della Camera e deputato M5S, Mario Perantoni – stando agli elementi giudiziari e giornalistici emersi in questi anni. E’ dunque molto importante che il Parlamento indaghi su questi fatti: è necessario capire se le vicende del Monte dei Paschi di Siena siano connesse con la tragedia che ha scosso l’intera città toscana. Sono sicuro che la commissione d’inchiesta farà un buon lavoro soprattutto perché tutti i gruppi sono determinati a cercare la verità”.
“È una notizia enorme, noi siamo emozionatissime! Non solo perché di fatto verranno svolte delle nuove indagini che potrebbero aprire nuovi scenari, ma soprattutto perché anche il Parlamento evidentemente ha ritenuto necessario intervenire laddove ci sono dei punti ancora poco chiari. Non ci resta che augurare buon lavoro alla commissione d’inchiesta” commenta Carolina Orlandi, figlia della moglie di David Rossi.