Negli ultimi giorni non si fa che parlare di Mohammad Abedini Najafabadi, il cittadino iraniano arrestato in Italia che le autorità di Teheran vorrebbero riportare in patria in cambio della liberazione della giornalista italiana, Cecilia Sala, arrestata in modo alquanto discutibile nel Paese mediorientale.
Chi è Mohammad Abedini Najafabadi
Di origini iraniane, Mohammad Abedini Najafabadi risulta residente in Italia da alcuni anni. Secondo fonti vicine all’indagine, avrebbe soggiornato in diverse città italiane, dedicandosi a varie attività lavorative, anche se i dettagli specifici del suo percorso professionale rimangono ancora in parte riservati. Curiosamente dell’uomo, attualmente detenuto in carcere a Busto Arsizio, si sa ben poco.
Ad oggi, non esistono numerose informazioni pubbliche su di lui. L’unica certezza è che Najafabadi, di professione ingegnere, è ritenuto vitale per il regime di Ali Khamenei tanto da essere conosciuto dalle intelligence occidentali come “l’uomo dei droni dei pasdaran di Teheran”.
Il contesto dell’arresto
L’arresto di Abedini Najafabadi sarebbe avvenuto a seguito di un’operazione congiunta delle forze dell’ordine italiane che lo hanno bloccato, il 16 dicembre scorso, all’aeroporto di Milano-Malpensa, proveniente da Istanbul e diretto in Svizzera. Al momento non è chiaro quali siano le accuse rivolte all’ingegnere iraniano.
L’unica certezza è che l’arresto dell’uomo è stato chiesto dal dipartimento di Giustizia americano, che ha già chiesto l’estradizione dell’uomo, convinto che Nejafabadi abbia fornito ai Pasdaran il sistema di navigazione del drone, reperito nel Massachussetts, che il 28 gennaio 2024 ha colpito la base statunitense Tower 22, in Giordania, causando la morte di tre militari americani.