“Sul mix vaccinale c’è stato errore di comunicazione da parte del ministero della Salute”. A dirlo a La Stampa è il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri. “Dentro al ministero – ha detto l’esponente dell’Esecutivo parlando ancora della vicenda del mix di vaccini – ci sono grandi professionalità, ma purtroppo anche diverse cose che potrebbero funzionare molto meglio di come vanno”.
L’indicazione perentoria sulla vaccinazione eterologa per gli under 60 (leggi l’articolo) che avevano fatto la prima dose con AstraZeneca è stata un errore: “Sì, era più sensato lasciare aperta l’opzione di fare anche la seconda dose con AstraZeneca, per chi preferisce evitare l’eterologa, che resta comunque la soluzione più sicura ed efficace. Ma il vaccino AstraZeneca continua a essere autorizzato dall’Ema sopra i 18 anni, quindi, se uno vuole fare il richiamo con quello, è giusto che possa farlo. Poi, da medico, farei delle distinzioni”.
“Sarei molto rigoroso – aggiunge Sileri – nel consigliare Pfizer o Moderna per le donne sotto i 50 anni ed eviterei sempre di dare AstraZeneca ai giovani sotto i 30 anni. Tutti negano di aver contribuito alla ‘confusione’ sul fronte vaccini, riconosciuta pubblicamente dal premier Draghi. La confusione e’ legata al fatto che la pandemia e’ un’emergenza molto dinamica, in cui bisogna continuamente riadattare la campagna vaccinale alle nuove evidenze scientifiche”.
Ma secondo Sileri bisogna farlo “con indicazioni chiare, che probabilmente non erano tali, a causa di seri problemi di comunicazione”. Quanto alla colpa, “non lo so, faccio fatica a individuare colpe dei singoli e non sono la persona più adatta per rispondere, visto che io stesso da più di un anno ho seri problemi di comunicazione all’interno del ministero, prevalentemente con il gabinetto del ministro. Per capirci, sono quello che non ha avuto accesso ai verbali del Cts, che ha fatto innumerevoli proposte, senza avere mai risposta”, ha concluso Sileri.