Il vitalizio esce dalla porta e rientra dalla finestra in Abruzzo. In Senato come nella Regione governata da Marco Marsilio (nella foto), dove l’impronta è sempre quella di Forza Italia. Il privilegio, cambia nome ma resiste per i consiglieri regionali che con soli 5 anni di mandato ora maturano un “assegno d’indennità differita”. “In Abruzzo i neo consiglieri hanno utilizzato i risparmi del taglio per ripristinarsi il vitalizio. Che per non suscitare allarmismi è stato ridenominato Indennità differita”, spiega l’ex consigliere regionale Riccardo Mercante (M5S) che con ironia affonda il dito nella piaga.
“Così a ristorare anni di lavoro usurante, sottopagati e a rimpolpare l’assegno pensionistico mensile da incassare a 60 anni (dopo 2 legislature) o a 65 (dopo soli 5 anni) ci penseranno circa 580 euro di contributo del consigliere a cui si aggiungeranno ben 1.600 euro mensili versati a carico delle casse pubbliche regionali per un totale di 3 milioni di euro per la legislatura”, fa i conti Mercante sui costi della legge 9/2019, a firma di Sabrina Bocchino, Lorenzo Sospiri e Roberto Santangelo di Forza Italia, approvata all’unanimità dal consiglio regionale il 4 giugno 2019.
L’epopea della casta è segnata proprio da questa legge: nel testo non si parla mai di tagli ai vitalizi ma di “rideterminazione” degli stessi con un conteggio di tipo “contributivo” che si sostituisce al calcolo “retributivo”. L‘indennità a carattere differito decorre a partire dalla XI legislatura e in Regione la considerano una sorta di “previdenza alternativa” su richiesta, garantita anche ai consiglieri della X legislatura. Con uno sconto sull’età pensionabile che scende a 60 per chi è stato eletto al secondo giro.
GIOIA CINQUE STELLE INTERROTTA. Festeggiava il taglio del vitalizio anche il M5S. Così, invece, ora Sara Marcozzi: “Da oggi sarà previsto il calcolo su base contributiva come accade per qualsiasi altro cittadino abruzzese”. Eppure i lavoratori comuni devono maturare almeno 40 anni di contributi e avere 67 anni per accedere alla pensione. Nella nota la capogruppo in consiglio regionale M5S conferma la persistenza del privilegio: “Il calcolo dei vitalizi passa al metodo contributivo”. Sul cumulo con altre indennità la legge 9/2019 non fa cenno, ma chiedendo ad un ex consigliere che in Regione è stato eletto più volte, abbiamo conferma che “il cumulo è consentito sempre nella misura corrispondente ai contributi versati”. Nel nuovo “Fondo indennità a carattere differito”, del bilancio del Consiglio regionale, la copertura è di 500 mila euro per il 2019.
LA VARIAZIONE. La nuova indennità è garantita da una variazione di bilancio con i Capitoli “Assegni vitalizi, inabilità e reversibilità” (-200mila euro) e “Fondo di riserva per le spese obbligatorie” (-300mila euro). Quest’anno però il Fondo indennità a carattere differito registra un singolare incremento di 100 mila euro per un totale di 600 mila euro rispetto ai 500 mila dell’anno scorso.
Vitalizi abruzzesi. La precisazione
In merito all’articolo “Miracolo in Abruzzo. In Consiglio regionale resuscitati i vitalizi. Come al Senato l’impronta è di FI. Ogni legislatura costerà tre milioni” (si veda La Notizia dell’1 luglio scorso) desidero rettificare che la legge regionale del 17 giugno 2019, n.9 è stata approvata per l’adeguamento dell’ordinamento regionale sui vitalizi alle norme che lo Stato ha dettato con l’art. 1, commi 965, 966, 967, della legge 30 dicembre 2018, n. 145 (Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021). La legge è stata approvata dopo che nel mese di aprile 2019 c’è stata una intesa fra lo Stato e le Regioni proprio finalizzata ad attuare le norme della legge di stabilità. Le stesse norme statali disponevano che, in caso di mancato adeguamento entro il 12 giugno 2019, tale posizione comportava la sanzione di un taglio dei trasferimenti, con esclusione del Fondo sanità e trasporti, pari al 20 per cento.
Ciò che la normativa ha disciplinato non ha nulla a che vedere con i vitalizi, che la Regione Abuzzo ha abrogato e ha provveduto, per quelli in essere, alla sua rideterminazione proprio nel rispetto della normativa statale recepita. La Regione ha introdotto, unitamente a tutte le altre regioni, una indennità a carattere differito basata sul calcolo contributivo, che utilizza gli stessi parametri utilizzati dall’INPS per il calcolo previdenziale per i lavoratori dipendenti. I consiglieri che aderiscono, versano mensilmente i contributi ad uno specifico fondo per avere poi, all’età di 65 anni, un importo calcolato utilizzando, appunto, i parametri applicati al calcolo previdenziale dei dipendenti. Le cifre che si leggono non corrispondono a quelle reali visto che un consigliere che aderisce versa poco più di 500 euro al mese per riavere poi a 65 anni un pari importo, fino a che è in vita non reversibile in alcun modo”.
Lorenzo Sospiri
Presidente del Consiglio
Regione Abruzzo
Risponde l’autrice dell’articolo:
L’indennità differita matura con cinque anni di contributi a 65 anni (con una sola legislatura) o a 60 (con due), contro i 67 dei comuni cittadini. Inoltre, si cumula ad altre eventuali pensioni, provento dell’attività lavorativa dei consiglieri. Si chiamerà indennità differita (come abbiamo specificato nell’articolo) anziché vitalizio, ma lo “sconto” sull’età pensionabile e il cumulo tra due trattamenti previdenziali, la qualificano per quello che è: un privilegio.