La Sveglia

Ministeri, per Matteo uno vale uno. Parte il Bestiario di governo

È vero, non c’è più spazio per il bestiario elettorale essendo dopo le elezioni. Eccoci dunque al primo appuntamento del nostro bestiario di governo.

È vero, non c’è più spazio per il bestiario elettorale essendo arrivate le elezioni. In compenso sono già iniziate le bestialità di un governo che deve mettersi in piedi in fretta per arrivare in tempo alla Legge di Bilancio e il materiale, ahinoi, abbonda. Eccoci al primo appuntamento del nostro bestiario di governo.

BUSSANO, NESSUNO APRE
Dopo la batosta presa alle elezioni e dopo essere riuscito nella mirabile impresa di twittare ancora una volta a pochi minuti dalla chiusura dei seggi portandosi sfiga da solo Matteo Salvini ora fa finta di niente e fischiettando vorrebbe sedersi al tavolo delle trattative del prossimo governo come se non fosse un cucciolo bagnato fuori sullo zerbino. “Con Giorgia ci sentiamo oggi per ragionare presto e bene del nuovo governo”, dice Salvini.

“C’è una squadra di governo e vedremo di comporla al meglio. Avrò l’onore di essere protagonista nei ragionamenti che si faranno”, ha aggiunto Salvini, ricordando che “l’ultima squadra di governo mi è stata comunicata al telefono la sera prima” (tanto per dire che contava come il due di picche già quando di voti ne aveva parecchi). Il segretario della Lega ha poi detto di “contare che il centrodestra coinvolga tutti, anche ‘Noi moderati’. Tutti siamo coinvolti. C’è bisogno di tutti. Anche nella composizione della squadra di governo”. Sono passate poche ore e fa già tenerezza.

PRONTI VIA PRIMA BUGIA
“Tu comincia a fare quello che è necessario, poi quello che è possibile. Alla fine, ti scoprirai a fare l’impossibile”… Bella la frase citata da Giorgia Meloni nel discorso della vittoria. Ma San Francesco non l’ha mai detta. Parola degli storici francescani”. A rilevarlo in un tweet è Lucio Brunelli, storico vaticanista.

MARTA FASCINA ELETTA IN DAD
La compagna di Berlusconi, Marta Fascina, è riuscita a farsi eleggere nel collegio di Marsala senza nemmeno passarci per sbaglio in tutta la campagna elettorale. “Ci sono andata da bambina”, racconta. Ah, ok, allora siamo a posto. Ora non vediamo l’ora di vederla all’opera. “Mi occupo di Difesa e vi dico che il conflitto si può fermare” aveva detto. Siamo in una botte di ferro.

PILLON (FORSE) ESCLUSO
“Il mio seggio non è scattato, ma io non mi arrendo”, ha detto il candidato della Lega Simone Pillon (nella foto) che ha perso nel plurinominale in Umbria contro Valeria Alessandrini. Pillon è stato spesso criticato per le sue idee anti aborto e a difesa della cosiddetta famiglia tradizionale. Ma c’è il terribile sospetto che le sue idee siano maggioranza in Parlamento, anche senza di lui.

HEIL HITLER
L’avevamo scritto nel bestiario elettorale ed è successo: Calogero Pisano, ex segretario provinciale di Fratelli d’Italia ad Agrigento, nonostante fosse sospeso (prima per finta poi davvero) per avere inneggiato a Hitler è stato eletto nel collegio uninominale in cui era candidato. Ora facciamo un’altra scommessa facile: vedrete che si iscriverà nel gruppo parlamentare di Giorgia Meloni e tutto sarà dimenticato. Tranne la grandezza di Hitler, ovviamente.

VIVA GIORGIA
Gente felice per la vittoria di Meloni: l’ungherese Orbán (“I popoli arrabbiati cambiano i governi pro-sanzioni”), ovviamente la Russia (“Siamo pronti a dare il benvenuto a qualsiasi forza politica in grado di mostrarsi maggiormente costruttiva nei rapporti con la Russia”), il Brasile di Bolsonaro (“Come il Brasile, ora l’Italia è Dio, patria e famiglia”) e Le Pen. Manca solo Satana.

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