“Renderò loro la vita impossibile” così aveva detto in riferimento ai no vax il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, ospite a dìMartedì (leggi l’articolo – qui il video), promuovendo la campagna vaccinale contro il covid19. E i no vax non l’hanno presa proprio bene. “Vi aspetta una nuova Norimberga”, “vergognatevi”, “vi aspettiamo”.
RABBIA SOCIAL. È questo il tenore di alcuni dei messaggi arrivati direttamente sul cellulare del Sottosegretario. “Inoltre – ha raccontato – mi stanno tempestando di telefonate da numero anonimo. Forse sarò costretto a spegnere il telefono”. Tutto questo solo pochi minuti dopo la condivisione su Telegram dei suoi dati sensibili da parte di un gruppo No-Vax. “Sui social gira anche una vignetta di me impiccato. Questo signore, che l’ha anche firmata, sarà denunciato”, dice. Più in generale sulle minacce subite Sileri fa presente che “le ricevo dal 17 aprile 2020” e “non sono preoccupato per me, mi fido dell’autorità giudiziaria che sarà in grado di identificare chi minaccia me e altri colleghi come Pregliasco, Bassetti e Galli”.
La preoccupazione più grande per il sottosegretario – che ricordiamo, di professione fa il medico – è per molti altri colleghi meno conosciuti che vengono minacciati continuamente e hanno meno visibilità”. Insomma Sileri non è nuovo a questi attacchi ma difende a spada tratta la professione e tutti coloro che operano nel settore. “Sono graffi sul cuore”. Così ha commentato le intimidazioni e le offese ricevute dai due infermieri Martina Benedetti e Stanislav Nizzi Cerezo per essersi esposti a favore della vaccinazione contro il Covid.
LE INDAGINI. “A far male non è tanto ricevere intimidazioni e minacce per sé e per la propria famiglia: ciò che provoca veramente dolore è che chi ha scelto di dedicare la propria vita al prossimo, chi tutti i giorni cerca di salvare delle vite e da oltre due anni si trova al centro di una pressione fortissima a causa della pandemia, debba essere oggetto di campagne di odio”. Il governo ha inasprito le pene per le minacce e le aggressioni al personale sanitario, ha proseguito Sileri, “ma occorre agire più in profondità, sul piano culturale, e ricostruire una rete di fiducia e di solidarietà nei confronti del nostro sistema sanitario e dei suoi operatori”.
Sileri è in fine tornato sulle polemiche innescate dalle sue dichiarazioni circa la pericolosità dei no-vax. “Ad essere pericolose non sono certo le persone dubbiose o impaurite che non si sono ancora decise a vaccinarsi, ma coloro che in nome di teorie strampalate e di ideologie aberranti li convincono a rifiutare lo strumento più importante che abbiamo per uscire dalla pandemia, senza dimenticare chi all’interno del sistema dell’informazione si presta a fare da megafono a queste assurdità. Ogni persona non vaccinata che entra in terapia intensiva occupa risorse che vengono sottratte alla cura di altre patologie”.
Fatto sta che adesso sono in corso le indagini da parte della Polizia Postale sia su Telegram che sui social network. Intanto in una nota i senatori del Movimento Cinque Stelle in commissione sanità esprimono “piena solidarietà ma anche grave preoccupazione e chiediamo che le autorità preposte assicurino e aumentino la protezione per Sileri e la sua famiglia. Le autorità preposte hanno la nostra piena fiducia e ci auguriamo che vengano individuati tutti i responsabili e ne rispondano nelle dovute sedi giudiziarie”.