Se una persona non ha mai viaggiato su un treno regionale difficilmente può capire di cosa stiamo parlando. Di quei disservizi che si ripetono quotidianamente su treni definiti goliardicamente “Frecciarotta”. Figuriamoci tanti di quegli amministratori che dovrebbero risolvere il problema ma che invece sono abituati a viaggiare in prima classe o in auto blindata. Difficilmente possono avere un tatto con la questione. Con queste premesse e la rabbia crescente dei pendolari nasce la petizione “Mille treni per i pendolari”. Vengono raccolte foto e video dei disservizi del trasporto pubblico locale. L’appello è stato condiviso da Legambiente, Federconsumatori, Movimento Difesa del Cittadino, Cittadinanzattiva, Rete della conoscenza, Comitato pendolari siciliani, Orte, Roma Lido e Roma Nord per rivolgere due richieste a Governo e Regioni. La prima è di attivare il progetto per il trasporto pubblico locale annunciato dal governo Prodi nel 2006 ma mai realizzato, con standard più alti di qualità e di efficienza, sia nei tratti gestiti da Trenitalia sia in quelli assegnati ad altre società. La seconda richiesta è di coinvolgere le associazioni dei consumatori, i comitati dei pendolari e i cittadini stessi nel controllo e nella valutazione degli standard del trasporto pubblico locale, secondo i principi della trasparenza e della partecipazione democratica. Chissà se per una volta le richieste di oltre tre milioni di persone che ogni giorno utilizzano i treni regionali verranno quantomeno ascoltate. Difficilmente visto che ormai si investe soltanto sull’Alta velocità e, secondo una stima delle associazioni, dal 2010 a oggi ci sono stati mediamente tagli del 6,5% nel servizio ferroviario regionale nonostante l’aumento della domanda, mentre è aumentato il costo dei biglietti, fino al 47%, come nel caso del Piemonte.
27/12/2024
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