Un risultato storico. Da incorniciare. La partita di ieri tra Juventus e Barcellona è stata una di quelle partite che, dopo urla e cuore in gola per tutti i 90 minuti e un posacenere pieno di cicche di cui, ovviamente, hai perso il conto, resta una sola certezza: questa Juventus, proprio questa, spesso bistrattata – nonostante incredibilmente vincente – anche da una parte degli stessi tifosi perché, a detta loro, fino ad ora non aveva espresso un buon gioco, resterà nella storia, perché la partita di ieri rasenta la perfezione. Un tre a zero sonoro, contro i più forti ormai da anni del pianeta calcistico (ma quest’anno occhio al Bayern Monaco di Carlo Ancelotti), un risultato che non ammette repliche e che, dopo il triplete dell’Inter, riconosce ora di diritto la Juventus di Massimiliano Allegri tra le più grandi del calcio mondiale. Al pari dello stesso Barcellona. Al pari del Real Madrid. Al pari del Bayern Monaco. Nessuna squadra può dirsi in partenza superiore alla Juventus. E i timori reverenziali, con la notte magica di ieri, sono svaniti. Per sempre.
E allora ecco le pagelle dei migliori della Juventus, nella partita di ieri di Champions League contro il Barcellona:
BUFFON – 9 – Monumento. Ancora ci si chiede come abbia potuto deviare i tiri di Iniesta nel primo tempo e di Suarez nel secondo. Mille partite alle spalle, ma si ha tanto l’impressione che sia immortale. E chi oggi mette in dubbio che Gigi sia ancora il numero uno e il più forte sulla piazza, perché “c’è Neuer” o perché “è vecchio ormai”….Beh, a voi: chapeau, capite tutto di calcio.
CHIELLINI – 9 – Quest’anno, fino ad ora, il suo non è stato un gran campionato. A volte troppo distratto, altre volte troppo “arraffone” nei disimpegni. Però Giorgione Gorilla Chiellini è una garanzia. Perché quando serve, quando si chiede testa, cuore, forza, gamba, lui c’è. Maestoso nel vincere il duello sul corner con Mascherano, un moscerino nei confronti del gigante Giorgio. E la sua zuccata è il regalo più bello che si poteva fare dopo la sua laurea. Ma il “dottor” Chiellini si prende la sua rivincita più sentita e importante con Suarez. Scusalo Luis, sarà per la prossima volta toccare (provarci, perlomeno) qualche pallone in più.
ALEX SANDRO – 8,5 – La crescita esponenziale di Alex Sandro è il risultato della capacità di Allegri di gestire i suoi e di farli maturare. La logica non ammette repliche: Allegri proprio con Alex Sandro ha dimostrato di essere un grande allenatore, perché oggi il terzino sinistro della Juventus si contende il “titolo” di miglior terzino del calcio mondiale con il mostruoso (anche lui) Alaba. Perfetto in fase difensiva (Messi è stato letterlamente sedato), incontenibile in fase offensiva (ne sa qualcosa “mal di testa” Sergi Roberto). Per gli altri, dispiace, non ce n’è.
MANDZUKIC – 9 – Diciamolo: è un orgasmo. Impossibile, per juventini e non, non godere quando Mario Mandzukic è in attacco a proteggere palla o a fare preziosi assist come quello di ieri per Dybala. Poi ti distrai un momento e te lo ritrovi in difesa, più dietro anche del terzino sinistro. A recuperar palloni. Altra scommessa di Allegri, altra scommessa vinta. Perché “Marione” Mandzukic è esplosivo, una goduria per gli amanti del calcio, del sacrificio e della voglia di vincere.
PJANIC – 8 – Diciamolo pure anche qui, con estrema franchezza: lo si attendeva da tempo e, alla fine, è arrivato. La partita di ieri di Miralem è stata impeccabile: presente in difesa (ormai l’intesa con un mostruoso Sami Khedira è cosa buona e giusta), ma in evidenza anche in fase di impostazione, molti dei palloni serviti specie sulle fasce erano i suoi. Speriamo che i livelli di Pjanic, tanto mancato soprattutto nella prima parte della stagione, si mantengano su questi standard, perché c’è bisogno anche di lui per arrivare dritti a Cardiff.
DYBALA – 10 – C’era un fenomeno in campo. E no, non era Leo Messi. Per Paulo Dybala, la Joya, è stata la partita perfetta, contro il più forte del mondo. Numeri, presenza, assist, forza fisica, velocità. Due gol ma-gi-stra-li. Nessun commento ulteriore. Perché dinanzi a una prestazione superlativa non si parla: ci si alza, dritti in piedi. E, zitti, si applaude. Fino a che le mani non fanno male.
Ecco il video della partita: