Milano, Ultima Generazione ha colpito nel cuore della città nella mattinata di giovedì 9 marzo. Due attivisti hanno lanciato della vernice gialla contro la statua presente in Piazza Duomo. Poi, hanno diffuso una nota sul web.
Milano, Ultima Generazione colpisce ancora
Gli attivisti dell’Associazione Ultima Generazione hanno colpito ancora. Questa volta nel mirino è finita la statua equestre di Vittorio Emanuele II in piazza del Duomo a Milano. L’obiettivo è sempre quello di protestare e sensibilizzare la popolazione sui rischi derivati dal cambiamento climatico.
L’atto vandalico e di protesta è avvenuto nella tarda mattinata di giovedì 9 marzo e a compiere il gesto erano in due. Subito poi sono giunti i carabinieri che hanno portato i due attivisti alla caserma della compagnia Duomo.
Imbrattata la statua in Piazza Duomo con vernice gialla
I due attivisti di Ultima generazione hanno lanciato contro la statua in piazza Duomo della vernice gialla. Poi, hanno distribuito dei volantini ai passanti prima di essere fermati dai carabinieri. “La statua di Vittorio Emanuele II è un simbolo caro ai milanesi, in un punto nevralgico della città. Ma ha senso indignarsi per un po’ di vernice lavabile su una statua mentre si continua a ignorare la distruzione delle fondamenta stesse del nostro futuro? Laghi e fiumi ai minimi storici per la siccità, ghiacciai che scompaiono, ondate di calore ed eventi estremi sempre più devastanti e frequenti: Questi sono gli effetti della crisi climatica, visibili e allarmanti, ma invece di agire per mitigarli il governo fa di tutto per aggravarli, alleandosi con le aziende del fossile che stanno registrando, in un crudele paradosso, i profitti più altri di sempre”, si legge in una nota dell’associazione.
“Continuare a immettere CO2 nell’atmosfera bruciando carbone, petrolio e gas significa accelerare la nostra corsa verso il baratro, mentre dovremmo tirare il freno a mano e ripensare radicalmente le basi del nostro sistema economico. La comunità scientifica è ignorata e derisa, le manifestazioni ‘classiche’ non hanno sortito alcun effetto: non abbiamo altri mezzi per richiamare l’attenzione sul problema se non entrare in resistenza civile. Lanciamo il nostro grido d’allarme sempre più alto, siamo terrorizzate e non ci fermeremo finché il governo italiano non avrà tolto fino all’ultimo euro dai combustibili fossili per investirli in una transizione giusta, anteponendo al profitto il futuro delle prossime generazioni e la vita di tutte noi”, concludono gli attivisti.
Leggi anche: La Meloni a Cutro. Scritte sui muri contro il Governo