È finito nel registro degli indagati della Procura di Milano, Giuseppe Pellicanò, l’uomo rimasto ferito nell’esplosione di un palazzo a Milano. Che ora è accusato di aver provocato volontariamente la fuga di gas all’origine della deflagrazione. Nella deflagrazione erano morti la moglie, Micaela Masella, 43 anni, e due vicini di casa, Riccardo Maglianesi e Chiara Magnamassa, 27 anni. La svolta dell’inchiesta si scopre da un “avviso di accertamento non ripetibile” in cui i pm Elio Ramondini e Nunzia Gatto chiedono la nomina di un perito all’indagato per effettuare accertamenti tecnici sulla fuga di gas. Gli accertamenti riguardano impronte riscontrate sul luogo dell’esplosione e tracce biologiche.
Pellicanò, che deve essere ancora interrogato, si trova ancora ricoverato a Niguarda, così come le sue bambine, per le gravi ustioni riportate. Dall’inchiesta è emerso che l’uomo era in cura da uno psichiatra e da uno psicologo per problemi di depressione e, con la moglie stava frequentando un professionista che si occupa di mediazione familiare per rendere meno traumatica la separazione.