Migranti, gli sbarchi continuano a essere numerosi e le persone che arrivano negli hotspot sono sempre i numero maggiore rispetto ai posti disponibili nelle strutture. Da non dimenticare, poi, tutti coloro che non arrivano vivi sulle coste italiane.
Migranti, sbarchi continuano a Lampedusa così come i morti in mare
A Lampedusa continuano i tanti e quotidiani sbarchi di migranti. Sono circa 56 i migranti, fra molo Madonnina e Cala Croce, registrati la notte scorsa a Lampedusa. In uno degli sbarchi degli ultimi giorni, sei rifugiati siriani, fra cui due bambini di uno e due anni, un adolescente e tre adulti, sono morti su un barcone presumibilmente “di fame e di sete”. “E’ inaccettabile”, dichiara Chiara Cardoletti, rappresentante dell’Agenzia ONU. “Rafforzare il soccorso in mare è l’unico modo per evitare queste tragedie”.
“Morire di fame e di sete su un barcone è quanto di più disumano e inaccettabile possa accadere. Terribile, le mie condoglianze ai familiari. Ribadisco la necessità di rafforzare il soccorso in mare, attività che non può essere lasciata solo alle Ong, ma deve avvenire anche attraverso i mezzi dei corpi dello Stato dei Paesi rivieraschi. Solo così si evitano tragedie di questo genere”, sono state le parole in una nota di Laura Boldrini, deputata del Pd ed ex portavoce, per il Sud Europa, dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati.
Hotspot in emergenza
Tanati sono gli sbarchi sulle coste italiane e di conseguenza gli hotspot sono in emergenza. Nella struttura di accoglienza di contrada Imbriacola, al momento, sono presenti 1.392 persone a fronte di 350 posti disponibili.
A Lampedusa si sono registrati 30 sbarchi. Ma non solo la Sicilia, anche in Calabria si registrano numerosi sbarchi clandestini e/o accompagnati da Ong. Al Cara di Crotone, per esempio, ieri c’è stato il 55esimo sbarco da inizio anno e i numeri iniziano ad essere grandi rispetto alle strutture di accoglienza che faticano a contenere tante persone.
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