“Mi aspetto che molto presto saranno attivati controlli alle frontiere e che sarà richiesto un dispiegamento di militari“. A dirlo, senza mezzi termini, è il ministro della Difesa dell’Austria Hans Peter Doskozil. Insomma, l’ultima mossa di chiusura dal resto dell’Europa nei confronti dell’Italia.
In un’intervista all’edizione online del Kronen Zeitung, il ministro ha chiarito che Vienna rafforzerà “molto presto” i controlli al Brennero se non rallenterà il flusso di migranti nel Mediterraneo. Dopo la chiusura dei porti di Francia e Spagna alle navi delle ong, un altro colpo per Roma.
La mossa viene definita “indispensabile” se gli sbarchi dovessero continuare con il ritmo delle ultime settimane. Tanto che in realtà, secondo il giornale austriaco, l’annuncio sarebbe stato anticipato dall’invio di un primo contingente di 750 soldati e quattro veicoli blindati, spediti alla frontiera con l’Italia durante lo scorso fine settimana.
Già a maggio 2016, la tensione tra Italia e Austria era salita proprio a causa del controllo del passo alpino.“Non accetterò che gli italiani distribuiscano inefficaci tranquillanti su presunte verifiche. Da noi il numero di ingressi illegali aumenta nuovamente”, aveva detto il governatore del Tirolo Günther Platter (che accusò Roma di non aver mantenuto i patti sull’intensificazione dei controlli ai migranti senza documenti che cercano di raggiungere il nord Europa): “Fino a poco fa questi controlli hanno dato i loro frutti e il numero di chi varcava il confine in modo illegale era diminuito. Ora però sempre più spesso vengono osservati gruppi di profughi che raggiungono Gries am Brenner (primo paese in Austria, ndr) a piedi”.