La Corte costituzionale albanese ha sospeso le procedure parlamentari per l’approvazione dell’accordo Rama-Meloni sui migranti, prevista per domani. La Corte è stata chiamata in causa da due ricorsi presentati separatamente dal Partito Democratico albanese e altri 28 deputati schierati a fianco dell’ex premier di centrodestra Sali Berisha.
L’accordo sui migranti stipulato con l’Italia, secondo la Corte Costituzionale albanese, viola la Costituzione e le convenzioni internazionali
Nel ricorso si sostiene che l’intesa viola la Costituzione e le convenzioni internazionali alle quali l’Albania aderisce. Ciò comporta che la ratifica parlamentare dell’accordo sia sospesa fino a quando la corte non si esprimerà con una sentenza, per la quale ha tempo 3 mesi.
Il ricorso verrà esaminato il 18 gennaio 2024
Il ricorso verrà esaminato dalla Corte costituzionale albanese il 18 gennaio 2024. Il Partito Socialista del premier Edi Rama aveva previsto che l’accordo venisse votato in Parlamento domani 14 dicembre. Il Partito Democratico albanese ha tuttavia fatto ricorso contro il voto alla Corte Costituzionale.
Fonti Palazzo Chigi: alcuna preoccupazione su eventuali ritardi
Fonti di Palazzo Chigi, citate dall’agenzia Ansa, spiegano di non voler commentare la decisione della Alta corte albanese sull’accordo con l’Italia sull’esternalizzazione dei Cpr, essendo una sentenza di una tribunale costituzionale di un Paese terzo. Allo stesso tempo, tuttavia, si sottolinea che non c’è alcuna preoccupazione su eventuali ritardi sulla messa in campo del Memorandum, per la cui ratifica il Parlamento di Tirana ora dovrà attendere il pronunciamento della Corte.