L’accordo tra Italia e Albania sui migranti preoccupa il Consiglio d’Europa. In una nota della commissaria per i diritti umani del Consiglio, l’organismo umanitario di Strasburgo, si sottolinea che l’intesa tra Roma e Tirana “si aggiunge alla preoccupante tendenza europea verso l’esternalizzazione delle procedure di asilo”.
Per la responsabile per i diritti umani dell’organismo di Strasburgo, Dunja Mijatovic, il memorandum d’intesa siglato dai due Paesi sugli sbarchi e sul trattamento delle domande di asilo, “solleva diverse preoccupazioni in materia di diritti umani e si aggiunge ad una preoccupante tendenza europea verso l’esternalizzazione delle responsabilità in materia di asilo”.
Il Consiglio d’Europa preoccupato per l’accordo sui migranti tra Italia e Albania
In particolare, nella nota si sottolinea che “il protocollo d’intesa crea un regime di asilo extraterritoriale ad hoc caratterizzato da numerose ambiguità giuridiche. In pratica, la mancanza di certezza giuridica probabilmente minerà le fondamentali garanzie di tutela dei diritti umani e la responsabilità per le violazioni, con conseguente differenza di trattamento tra coloro le cui domande di asilo saranno esaminate in Albania e coloro per i quali ciò avverrà in Italia”.
Il Consiglio d’Europa definisce “fondamentale che gli Stati garantiscano che gli sforzi di cooperazione internazionale diano priorità alla creazione di percorsi sicuri e legali che consentano alle persone di cercare protezione in Europa senza ricorrere a rotte migratorie pericolose e irregolari”.
Secondo quanto si spiega nella nota è fondamentale “garantire che l’asilo possa essere richiesto e valutato nei territori degli Stati membri”, quella che viene definita una “pietra angolare di un sistema ben funzionante e rispettoso dei diritti umani, che fornisca protezione a coloro che ne hanno bisogno”.
Per questa ragione è ritenuto “importante che gli Stati membri continuino a concentrare le proprie energie sul miglioramento dell’efficienza e dell’efficacia dei loro sistemi nazionali di asilo e accoglienza e che non permettano che il dibattito in corso sull’esternalizzazione distolga da questo le risorse e l’attenzione che sono così necessarie”.