Ieri se n’è parlato a lungo. Michael Moore è stato uno dei pochi, insieme allo scrittore Andrew Spannaus, a prevedere la vittoria di Donald Trump. E ora il regista e scrittore è tornato a far parlare di sé perché, sulla sua pagina Facebook, ha elencato cinque punti per cercare di contrastare il tycoon.
Punto uno: Partito democratico al popolo. C’è bisogno di un cambiamento dopo il pesantissimo fallimento ed è necessario restituire il Partito Democratico al popolo
Punto due: annientare chi ha fatto previsioni sbagliate. Moore se la prende con i “profeti”, giornalisti ed esperti di sondaggi che nei mesi scorsi, fino alla chiusura delle urne, hanno dato per vittoriosa Clinton e che anche nei prossimi tempi inventeranno storie, invitando all’unità.
Punto tre: resti solo chi vuole combattere. C’è posto, per Moore, in questo momento, solo per chi non ha intenzione di abbassare la testa: è un invito ai membri democratici del Congresso ad opporsi contro il ‘pericolo’ del nuovo presidente.
Punto quattro: riprendersi dallo shock. Non serve più dirsi sconvolti per il verdetto. Se le urne hanno dato questo risultato è perché c’è stata poca attenzione a quella parte di popolazione disperata che ha dato sfogo alla rabbia. La vittoria di Trump, sostiene Moore, è colpa anche dei media che lop hanno creato come personaggio.
Punto cinque: “Hillary ha vinto il voto popolare”. Un invito a tutti a ricordare che la candidata democratica “ha vinto il voto popolare”. Il risultato del voto è legato a un sistema elettorale che non rispecchia la volontà dei cittadini. La maggior parte di loro avrebbe voluto Clinton alla Casa Bianca e crede in posizioni “liberali”.
Vedremo se sarà ora seguito.