Mentre Roberto Gualtieri fa grandi annunci e pensa al restyling delle stazioni della metro A, a Roma è caos trasporti. I treni straripano di gente, le banchine sono affollatissime e pericolose, le attese bibliche e i pendolari non ce la fanno più a muoversi in città in questo modo.
Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri parla di restyling della Metro Linea A. Ma intanto aspettando il Giubileo si vedono solo i disservizi
Sono arrabbiati, sono rassegnati: sanno che ogni mattina devono uscire di casa, scendere in una stazione della metro e sperare che, per una volta, tutto fili liscio. Il primo cittadino si espone e dichiara che gli piacerebbe essere ricordato come un sindaco che “ha avuto il coraggio di prendere delle decisioni per affrontare problemi che si trascinavano da anni e che nessuno era riuscito a risolvere prima.
Mettere in sicurezza i rifiuti”, dice, “fare le linee della metro, e soprattutto recuperare il tempo perduto e rendere Roma una città normale”. I sogni non mancano, ma come sempre i sogni si scontrano con la realtà dei fatti che è molto più cruda ed è fatta di cittadini infuriati: il servizio di trasporto pubblico che Roma offre non è chiaramente all’altezza di una Capitale europea.
L’assessore alla Mobilità di Roma Capitale, Eugenio Patanè, è sicuro che gli interventi dell’attuale amministrazione – tra la manutenzione, l’ammodernamento dei mezzi e l’acquisto di nuovi convogli – “consentiranno a Roma di mettersi finalmente al passo, dal punto di vista della mobilità, con le altri grandi e moderne capitali europee”. Peccato che al momento non si veda alcun risultato. E di certo il rifacimento integrale di tutte le stazioni della metro A, di cui tredici completate entro il 2025, secondo le promesse di Gualtieri, non risolveranno il problema. Roma, sembra ormai evidente, arriverà al Giubileo impreparata, pronta a una figuraccia internazionale. Perché sì, Roma è bella, ma non può campare di rendita.
Basta aprire Twitter e digitare ‘Atac’ per trovarsi di fronte a un lungo elenco di denunce da parte degli utenti che segnalano ogni giorno un problema diverso. “L’Atac è in grado di capire”, scrive un utente, “che alle sette del mattino la metro A non può passare ogni cinque minuti? Io sto cercando di salire da oltre quaranta minuti, ma c’è sempre così tanta gente da non riuscire nemmeno ad avvicinarmi alle porte”. Un altro cittadino invece invita Gualtieri a iniziare a utilizzare la metro così da rendersi conto di quali sono “le cose per cui veramente indignarsi” visto che la linea B1 “ha tempi d’attesa che arrivano anche a 22 minuti”.
E ancora: “La metro C rallentata con le porte aperte svariati minuti ad ogni fermata. Arriva l’annuncio vocale che il servizio è rallentato ma senza specificarne il motivo e ovviamente Atac non comunica nulla”, lamenta un altro utente. Un altro si rivolge direttamente all’azienda di trasporto pubblico consigliando di “rivedere sul sito le partenze della metro B direzione Laurentina perché sono errate. Stiamo ancora aspettando la partenza dal capolinea di Rebibbia. Le attese”, twitta, “sono identiche a quelle di uno treno”.
È questa la cartolina con cui la Capitale si presenterà alle migliaia di turisti che arriveranno per il Giubileo? A poco valgono le rassicurazioni di Gualtieri che sottolinea la grande collaborazione con il Vaticano, la volontà di lasciare qualcosa in eredità a Roma e ai romani, e gli annunci della realizzazione della prima parte della tramvia Termini-Vaticano-Aurelio, oltre al rifacimento di più di 700 chilometri di strade, per il lavoro di manutenzione “più importante degli ultimi decenni”. I cittadini continuano ad ascoltare annunci e promesse, ma quello che più interessa loro, ovvero la quotidianità, rimane immutata, immobile.