Metalmeccanici in piazza, dallo sciopero avviso al governo

I sindacati chiedono un aumento medio per il triennio di 280 euro mensili. Le imprese offrono 173,37 euro in 4 anni

Metalmeccanici in piazza, dallo sciopero avviso al governo

I sindacati parlano di “straordinaria riuscita” dello sciopero nazionale di otto ore che si è svolto ieri in tutta Italia del settore metalmeccanico, con “centinaia di migliaia” di lavoratori che hanno manifestato “nelle principali città industriali del Paese da Nord a Sud”. È quanto si legge in una nota unitaria dei segretari generali della Fim, Ferdinando Uliano, della Fiom, Michele De Palma, e della Uilm, Rocco Palombella.

I tre segretari esprimono quindi “soddisfazione” e annunciano che “in assenza di una ripresa della trattativa per i rinnovi dei Ccnl”, i primi giorni di aprile decideranno “ulteriori azioni più incisive ed estese di manifestazioni e scioperi”.

Sale il livello di tensione tra lavoratori e imprese

“Con oggi – spiegano – sono 24 le ore di sciopero complessivamente realizzate dalle lavoratrici e dai lavoratori per riaprire la trattativa”. Secondo i tre segretari, che confermano il blocco delle flessibilità e degli straordinari, sarebbe “irresponsabile continuare a negare il confronto contrattuale”, in quanto il rinnovo “è lo strumento fondamentale di difesa e rilancio del lavoro industriale e della nostra economia”.

E’ un livello di tensione, tra organizzazioni sindacali e associazioni datoriali, che non si raggiungeva addirittura da 26 anni, visto che risale al 1999 l’ultimo sciopero dei metalmeccanici superiore alle 24 ore (allora ce ne vollero 36 per firmare il rinnovo).

Distanze infinite sulle richieste salariali

E’ in particolare sul salario che si registrano distanze “infinite”. Nella loro proposta di piattaforma i sindacati hanno chiesto un aumento medio a regime per il triennio di 280 euro mensili sui minimi per il livello C3 (ex quinto livello), mentre le associazioni datoriali propongono di confermare l’aumento definito in base all’inflazione (Ipca-Nei), pari, sulla base delle attuali previsioni disponibili da parte dell’Istat, a 173,37 euro in quattro anni, allungando al giugno 2028 la vigenza del contratto (rispetto al periodo luglio 2024-giugno 2027).

Sono scesi in piazza al fianco delle tutte blu anche esponenti politici del Pd, del M5S e di Avs.

Landini e Bombardieri con le tute blu: atteggiamento delle aziende è irresponsabile

“L’atteggiamento di Federmeccanica”, che “sta negando il tavolo di trattativa”, è “inaccettabile” e “irresponsabile”, perché “non è solo contro i lavoratori, ma anche contro la crescita e il futuro di questo Paese”, ha detto il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini.

“Le aziende in questi anni hanno fatto profitti – ha aggiunto -, i lavoratori sono stati responsabili e hanno affrontato tutte le situazioni difficili e complicate che ci sono state, dal Covid in avanti. Il fatto oggi di negare la possibilità di rinnovare il contratto è una cosa che non siamo disponibili ad accettare”.

“Tutta la Uil è al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori metalmeccanici che oggi rinunciano a una giornata del proprio salario per rivendicare il diritto a un contratto giusto”, ha dichiarato il segretario generale della Uil, PierPaolo Bombardieri.

“Lo sciopero odierno è per chiedere aumenti salariali che salvaguardino il potere d’acquisto di milioni di lavoratrici e lavoratori, che hanno visto erodere il proprio reddito sino all’impoverimento”.