Sembra davvero non esserci pace per la Sanità lombarda e il governatore Attilio Fontana (nella foto). Dopo le inefficienze nel gestire la pandemia da covid-19 e gli scandali giudiziari, un’altra rogna inguaia il Pirellone la gara indetta di fretta e furia per l’acquisto di 1,5 milioni di dosi di vaccino antinfluenzale è andata deserta e così è venuta meno anche l’ultima chance di porre rimedio ad una situazione che appare come disperata visto l’avvicinarsi del freddo e di una possibile seconda ondata del coronavirus.
A nulla sono servite la promessa di un pagamento anticipato di 15 milioni di euro e l’aver fissato un prezzo di acquisto delle dosi doppio rispetto ai primi bandi per riuscire a reperire sul mercato il prezioso medicinale. Può sembrare una cosa di poco conto ma così non è perché in Lombardia, ossia la regione più colpita dalla prima ondata di Covid-19, le strutture pubbliche non avranno un numero sufficiente di vaccini da offrire gratis a tutte le persone a rischio cui l’antinfluenzale quest’anno è fortemente consigliato.
Dati alla mano sono solo 2,3 milioni le dosi in arrivo, a fronte di una platea che la Regione stima in 2,7 milioni ma che per la fondazione Gimbe ritiene siano addirittura 3,4 milioni. Un pasticcio che si aggiunge al ritardo nella partenza della campagna vaccinale, più volte denunciata dai medici lombardi, che da indicazioni ministeriali sarebbe dovuta partire ai primi di ottobre mentre, stando a quanto trapela, non dovrebbe iniziare prima di novembre.