“Non è questo nella famiglia europea il tempo per dividersi, o per lasciarsi dividere. Le tensioni internazionali, politiche ed economiche, impongono di proteggere l’ecomomia europea e la dimensione sociale”. E’ quanto ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, riferendo alla Camera sul prossimo Consiglio europeo. “Affinché non appaia contraddittorio l’elemento della protezione – ha aggiunto il premier -, intendo chiarire che proteggersi non significa chiudersi, in quanto riteniamo che il multeratelasimo sia lo strumento migliore per tutelare gli interessi degli stati membri”.
Parlando della riforma del Mes, Conte ha detto che “l’Italia non ha nulla da temere, anche perché il suo debito è pienamente sostenibile come dimostrano le valutazioni delle principali istituzioni internazionali, inclusa la Commissione, e come confermano i mercati”. “Ribadisco – ha aggiunto il presidente del Consiglio – la coerenza e la trasparenza informativa che hanno caratterizzato sempre l’interlocuzione tra Governo e Parlamento su un tema così complesso e sensibile. Il ministro Gualtieri e io personalmente abbiamo spiegato e dimostrato che la revisione del trattato sul meccanismo europeo di stabilità non apporta modifiche sostanziali al trattato già esistente”.
“La posizione del Governo in sede europea – ha ribadito il premier – sarà sempre coerente con gli indirizzi definiti dalle Camere. Non posso che ribadire quanto già auspicato nelle Comunicazioni alle Camere il 2 dicembre scorso, ovvero che il Parlamento con la sua autorevolezza, in virtù della sua legittimazione democratica, contribuisca a portare in Europa la voce di un Paese forte, di un Paese coeso, che si impegna a rafforzare le istituzioni europee”.
“La prospettiva sul futuro dell’Europa – ha detto ancora Conte – è prevista nella discussione, in parte, al consiglio europeo, Germania e Francia auspicano che il percorso sul futuro dell’Europa possa essere sviluppato dagli stati membri dal 2020 sino ala presidenza francese. Il contributo franco-tedesco si è limitato a una proposta di carattere procedurale; riguardo a tale esercizio non solo intendo esprimere il sostegno all’obiettivo di trasmettere segnali concreti di riavvicinamento delle istituzioni europee ai cittadini, ma annuncio che l’Italia non farà mancare le proprie proposte”.
“Il Consiglio europeo che si svolgerà domani – ha spiegato il premier all’Aula di Montecitorio – è il primo dopo il completamento delle nomine dei vertici delle istituzioni europee, le istituzioni europee possono iniziare a onorare l’impegno per organizzare le buone politiche per i cittadini europei. Il rilancio della crescita e dell’occupazione, soprattutto giovanile, la lotta al cambiamento climatico, il sostegno alla green economy rappresentano gli obiettivi prioritari”.
“Nel percorso europeo per la realizzazione degli obiettivi posti – ha aggiunto ancora Conte -, il ruolo del Consiglio europeo rimane centrale, espressione dei governi nazionali. La maggiore complessità politica emersa dalle elezioni europee, suggerisce una ancora maggiore coesione tra i capi di Stato e Governo che compongono il Consiglio europeo, che deve fornire un indirizzo politico chiaro e pragmatico per affrontare le sfide che il continente ha di fronte”.
“Il governo italiano – ha riferito Conte – intende opporsi ai tagli sproporzionati che colpirebbero settori strategici quali lo spazio, il digitale, la difesa, la sicurezza. Si tratta di una sottrazione di risorse alle nuove priorità dell’Unione europea che devono invece necessariamente rimanere ambiziose. E’ essenziale preservare l’unità e la coesione europea e il sostegno alla Commissione Europea, in particolare con l’obiettivo di ripristinare un’agenda commerciale positiva con gli Stati Uniti, all’altezza del valore strategico dei rapporti transatlantici”.