“Approvare la riforma del Mes non è un’opportunità ma un rischio” per il Paese. A dirlo è Andrea Colletti, deputato del Movimento 5 Stelle e firmatario della lettera con cui è stato ribadito il No ad ogni ipotesi di riforma del Mes.
In questi giorni tiene banco la riforma del Mes per la quale il capo politico Vito Crimi ha fatto sapere che M5S non si opporrà, ribadendo però la contrarietà all’utilizzo del Salva-Stati. Eppure 58 parlamentari del Movimento, tra cui lei, hanno firmato un documento contrario a tale riforma. Quali sono, secondo lei, i rischi legati al Mes riformato?
“È una questione prettamente politica. Il problema di approvare una riforma del Meccanismo europeo di stabilità (Mes, ndr) è che a fine pandemia la Bce smetterà di fare tutto quello che ha fatto in quest’ultimo anno ovvero acquistare titoli di debito pubblico che hanno permesso agli Stati di indebitarsi grazie ad una percentuale di interessi molto bassa che ha evitato una crisi sistemica. La conseguenza sarà che sui titoli di debito pubblico dei Paesi più indebitati, tra cui noi, si alzeranno gli interessi e si avranno difficoltà ad emettere titoli di debito pubblico a costi sostenibili. Rischieremo anche di subire le influenze delle agenzie di rating e sostanzialmente c’è la possibilità che verremo costretti ad accedere al Mes”.
Il caso del Salva-Stati verrà affrontato in un’assemblea congiunta con i gruppi M5S che, secondo molti, sarà ad alta tensione. Cosa si aspetta da questo incontro e, soprattutto, pensa che ci saranno ripercussioni sul governo?
“Perlomeno la nostra lettera è servita per obbligare i vertici a fissare un incontro che altrimenti non ci sarebbe stato. In quest’assemblea discuteremo delle problematiche tecniche del Mes e anche delle scelte che unitamente M5S prenderà. Dubito che, in questo momento e a breve termine, ci possano essere conseguenze sul governo”.
Recentemente ha fatto molto discutere il dietrofront di Berlusconi che prima diceva di essere a favore della riforma del Mes e dopo ha lasciato tutti di stucco affermando che Forza Italia voterà contro, accodandosi a quanto deciso da Matteo Salvini e dal resto del centrodestra. Come si spiega questa mossa?
“Guardi è una mossa esclusivamente politica e parlamentare. Immagino che Berlusconi voglia far valere i suoi numeri e al contempo vedere se la maggioranza è autonoma e solida su questo genere di questioni”.