Merz sdogana l’ultradestra: in Germania il cordone sanitario è storia

La CDU rompe il tabù e accetta i voti dell’AfD: il Bundestag assiste a una svolta che potrebbe cambiare la politica tedesca per sempre

Merz sdogana l’ultradestra: in Germania il cordone sanitario è storia

Il 29 gennaio 2025 sarà ricordato come un giorno nero per la democrazia tedesca. Per la prima volta dal dopoguerra, il Bundestag ha assistito a un evento che sancisce una svolta: l’Unione Cristiano-Democratica (CDU) di Friedrich Merz ha accettato i voti di Alternativa per la Germania (AfD) per far passare una mozione che chiede un inasprimento delle politiche migratorie. Una rottura storica con il cordone sanitario che, fino a ieri, sembrava invalicabile.

La svolta storica: la CDU cede ai voti dell’AfD

La mozione, approvata con 348 voti a favore e 345 contrari, introduce controlli permanenti alle frontiere e accelera le espulsioni delle persone migranti irregolari. Non è una legge, ma è un segnale. E il segnale è chiaro: per la CDU di Merz, governare passa sopra qualsiasi principio. Persino quello di non spartire voti con l’estrema destra. 

Le reazioni e il rischio della normalizzazione

Le reazioni sono arrivate come uno schiaffo. Il cancelliere Olaf Scholz non ha usato mezzi termini: “Un errore imperdonabile. La CDU sta giocando con il fuoco e rischia di bruciare la credibilità democratica del Paese”. Katharina Dröge, capogruppo dei Verdi, ha rincarato la dose: “Oggi è successo qualcosa che non avremmo mai immaginato. La destra democratica ha abbattuto il muro che ci separava dagli estremisti”. Die Linke non ha avuto dubbi: “La CDU ha legittimato l’AfD e l’AfD oggi festeggia”.

Merz, dal canto suo, minimizza: “Una decisione giusta rimane tale, a prescindere da chi la vota”. Un esercizio di equilibrismo retorico che nasconde l’evidenza: è stato lui a infrangere la barriera, a trascinare la CDU sul terreno dell’ultradestra. Una normalizzazione che non è passata inosservata nemmeno a livello internazionale.

Alice Weidel, leader dell’AfD, gongola: “Oggi è un giorno meraviglioso per la democrazia. Il cordone sanitario è solo un’invenzione politica. Oggi la CDU lo ha confermato”. E proprio qui sta il punto: la CDU si illude di guidare il gioco, ma è l’AfD che si sta prendendo la scena.

Il Financial Times non lascia spazio a interpretazioni: “Questa mossa potrebbe alienare gli elettori centristi e normalizzare le idee dell’estrema destra, con il rischio di rafforzare ulteriormente l’AfD”. El País evidenzia il paradosso: “Il voto ha provocato un terremoto nel Bundestag. La CDU ha rotto il tabù che ha sempre protetto la Germania dalle derive populiste”.

Ora la domanda è una sola: che cosa resterà di questo patto implicito tra conservatori e ultradestra dopo le elezioni del 23 febbraio? Se la CDU trionferà, la spaccatura diventerà sistema. Se invece pagherà il prezzo della sua scelta, la lezione sarà chiara: chi flirta con il populismo ne esce sempre sconfitto.