Certo, il cibo è di buona qualità e la pulizia è adeguata. Ma le mense, dal punto di vista strutturale, continuano a non brillare. Gli ambienti sono troppo rumorosi e non proprio accoglienti. Troppo poco diffuse le indagini sulla qualità percepita dagli studenti e l’unico strumento di partecipazione e controllo a disposizione delle scuole, ossia le Commissioni mensa, restano, ad oggi, poco presenti e inascoltate. Questo è il quadro che emerge dall’ultimo rapporto di Cittadinanzattiva, “Mensa a scuola: costi, qualità e…nuove prospettive?”.
Il dato più interessante – e insieme più preoccupante – però resta quello dei costi. Sulle tariffe, secondo Cittadinanzattiva, emergono notevoli discrepanze fra Nord e Sud del Paese e, in generale, una media annua di 728 euro a famiglia, poco meno di 80 euro mensili, non appare sostenibile per molti nuclei familiari. Emilia Romagna la regione più cara (con oltre 1000 euro l’anno), Calabria la più economica (500 euro). Tutte questioni, dalla percezione della qualità al costo della mensa scolastica, che finora sembrano rimaste inascoltate scatenando proteste, spesso anche estreme come quelle che hanno portato alla ormai nota vicenda del “pasto da casa”.
Poi c’è il discorso strutturale: più di una mensa su tre non ha impianti antiincendio ed elettrici adeguati, una su dieci è fatiscente, una su cinque non è abbastanza spaziosa, solo la metà risulta accogliente e ben arredata. Senza tralasciare che quasi una scuola su quattro è del tutto priva di un locale mensa.
I DATI SUI BAMBINI – Poi, ovviamente, ci sono i dati che riguardano direttamente i bambini. Più di un bimbo su tre (36%) non ama mangiare a mensa, perché il modo di cucinare non cambia (71%), il cibo è sempre lo stesso (57%), le porzioni sono scarse (48%), l’ambiente è triste (37%) e vi mangiano solo alcuni compagni (27%). Solo un bimbo su dieci dice di mangiare tutti i cibi serviti alla mensa scolastica, oltre la metà (57%) di lasciarne una parte alcune volte, un terzo confessa di mangiarne solo alcuni. I cibi più amati sono, per quasi otto bambini su dieci, il gelato e la pizza, seguiti da pane e carne (66% e 65%), frutta fresca (57%) e pasta in bianco (53%); i meno amati sono le verdure (soprattutto cotte e a ministra, sgradite ad oltre il 60% dei bimbi), e il pesce (sgradito al 47%).