Un lavoro più precario e con una sorta di ritorno delle dimissioni in bianco. Questo è il risultato del ddl Lavoro, approvato alla Camera con 158 voti a favore, 121 contrari e due astenuti. Ora il testo passerà al Senato per il via libera definitivo. Tra gli emendamenti approvati dalla Camera ci sono novità riguardanti le dimissioni in caso di assenza ingiustificata, ma anche il venir meno di alcuni vincoli per il ricorso al lavoro stagionale. Per le opposizioni il provvedimento “aumenta le precarietà”, soprattutto per contratti di somministrazione e licenziamenti.
Dalle dimissioni in bianco agli stagionali: le misure del ddl Lavoro
L’articolo 19 è il punto più controverso di questo testo, andando ad allargare le maglie delle disposizioni in tema di licenziamenti rispetto al Jobs Act. Viene infatti prevista la risoluzione del rapporto di lavoro, imputando la responsabilità alla volontà del lavoratore e rendendo queste dimissioni come volontarie, nel caso in cui l’assenza ingiustificata si protragga oltre il termine previsto dal contratto collettivo o per più di 15 giorni in caso di mancata previsione contrattuale.
La maggioranza si difende sostenendo che la misura serve per impedire che i lavoratori possano indurre i datori di lavoro al licenziamento per poi accedere alla Naspi. Per l’opposizione, però, le cose non stanno così, ma questa norma apre le porte al ritorno delle “dimissioni in bianco”.
Molto contestata anche un’altra misura, ovvero l’intervento sul tetto del 30% previsto per i lavoratori con contratto di somministrazione a tempo determinato sul totale del numero di lavoratori con contratti stabili. Sul lavoro stagionale, poi, si prevede di far rientrare in questa categoria anche le attività organizzate per fronteggiare l’intensificazione dell’attività lavorativa in alcuni periodi dell’anno. In sostanza si allarga il concetto di lavoro stagionale.
Un’altra novità è che si potrà sempre lavorare durante la cassa integrazione con un altro datore di lavoro, rinunciando per quei giorni al trattamento. Approvato anche un emendamento sul contratto ibrido a causa mista, con il quale si può assumere un lavoratore in parte con un contratto dipendente e in parte come partita Iva: il lavoratore potrà beneficiare per la parte da autonomo del regime forfettario.
Schlein attacca, Calderone nega
Per la segretaria del Pd, Elly Schlein, questa legge “trasforma il mercato del lavoro nel supermarket della precarietà” e “si potrebbe arrivare al paradosso di un azienda con il 100% di lavoratori somministrati”. Infine, attacca la segretaria dem. “state superando il divieto delle dimissioni in bianco”. Ma questa misura per la ministra del Lavoro, Marina Calderone, non è un ritorno delle dimissioni in bianco.