Sono 122 i nuovi casi di contagio da Coronavirus registrati nelle ultime 24 ore in Italia. Il numero totale di pazienti attualmente positivi è di 19.573, con una decrescita di 1.064 assistiti rispetto a ieri. Tra gli attualmente positivi, fa sapere il bollettino giornaliero del Dipartimento della Protezione civile, 115 sono ricoverati nelle terapie intensive, con un decremento di 12 pazienti; 1.853 sono degenti con sintomi nei reparti ordinari, con un decremento di 185 ricoveri, mentre 17.605 malati, pari al 90% del totale, sono in isolamento domiciliare senza sintomi o con sintomi lievi. Rispetto a ieri, i deceduti sono 18 in più e portano il totale a 34.675. Il numero complessivo di guariti e dimessi sale, invece, a 184.585 (+1.159 rispetto a lunedì).
“L’Italia è attualmente messa bene a parte alcuni focolai locali che comunque andavano messi in conto perché fanno parte della storia di un’epidemia. Quanto succede fuori deve però costituire un chiaro segnale di allarme”. E’ quanto ha detto al Corriere della Sera il presidente del Consiglio superiore di sanità, Franco Locatelli. “L’attenzione – aggiunge – non deve essere alta, di più. Deve mantenersi altissima. Ci vuole poco a riaccendere la miccia del virus. Non dimentichiamo come tutto è cominciato. Noi a fine gennaio ci occupavamo della coppia cinese giunta in Italia e ricoverata allo Spallanzani e in Lombardia il Sars-Cov-2 già circolava. Il Paese non è blindato. La gente si muove da un continente all’altro ed è impossibile controllare tutti”.
Secondo Locatelli “i focolai, anche quelli che compaiono di tanto in tanto in Italia, devono ricordarci che non siamo usciti dal tunnel”. “Che il coronavirus è ancora un problema – ha aggiunto – e lo sarà per diversi mesi. Dunque tutto ciò che assume la forma di assembramento va evitato. La mia opinione personale è di andare avanti con il protocollo attuato dall’Italia basato sul doppio tampone negativo. Abbiamo la possibilità di effettuare il doppio test ed è giusto mantenere questa strategia”.