Meno assunzioni e più precarie: a novembre atteso un nuovo stop al mercato del lavoro

Le imprese prevedono per il mese di novembre meno assunzioni e con contratti precari: il mercato del lavoro è pronto a rallentare di nuovo.

Meno assunzioni e più precarie: a novembre atteso un nuovo stop al mercato del lavoro

Se serviva un’altra prova che il mercato del lavoro e, in generale, l’economia in Italia stanno rallentando, eccola servita. Le imprese prevedono una flessione nelle assunzioni del mese di novembre rispetto allo scorso anno e anche nel trimestre che va da novembre a gennaio. Lo scenario emerge dai dati del Bollettino del sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e ministero del Lavoro.

Meno assunzioni e più precarie: le previsioni delle imprese per novembre

Nel mese di novembre le imprese prevedono più di 427mila assunzioni e per il trimestre che arriva fino a gennaio 2025 ne stimano 1,3 milioni. La flessione è dello 0,7% mensile e del 2,6% trimestrale, che vuol dire – in questo secondo caso – 34mila assunzioni in meno rispetto a un anno fa. Le imprese segnalano un’elevata difficoltà di reperimento per ben il 47,9% delle assunzioni programmate.

La domanda viene trainata dalle imprese dei servizi, con una previsione di 307mila lavoratori cercati a novembre e 908mila nel trimestre (con una crescita annua sia mensile che trimestrale). In particolare le aspettative sono positive per il turismo e il commercio. Ben diversa la situazione dell’industria, dove si cercano 121mila lavoratori a novembre e 360mila nei tre mesi: la flessione è dell’8% mensile e del 9,9% trimestrale.

Netto il calo anche per le imprese manifatturiere: -9,9% mensile e -12,5% trimestrale. In calo anche l’edilizia. Le aziende cercano lavoratori a tempo determinato in bel il 55,5% dei casi. Solo al 19,2% i casi di tempo indeterminato. Meno lavoro e più precario, quindi.