Israele ha completato l’accerchiamento di Rafah, dopo averla desertificata svuotandola dei suoi abitanti. Il ministro della Difesa Israel Katz ha dichiarato che la città del sud della Striscia è diventata parte di una «zona di sicurezza israeliana». Le 200mila persone che abitavano a Rafah vagano per la Striscia, sperando che non gli cada in testa una bomba e di non imbattersi in qualche cecchino dell’esercito di Netanyahu.
Nella notte tra sabato e domenica, l’ultimo ospedale di Gaza è stato colpito da due missili che hanno distrutto il pronto soccorso, l’area del ricevimento dei pazienti, le ambulanze, la farmacia e il laboratorio. Era l’ultimo ospedale interamente operativo a nord della Striscia. “A Gaza 38 ospedali sono stati resi da Israele completamente fuori servizio, questo era l’ultimo ospedale interamente funzionante”, racconta Mohammed Abu Sabla, perfusionista dell’ospedale European di Gaza.
Il ricercato dalla Cpi per crimini di guerra Benjamin Netanyahu è contestato anche in patria, ritenuto il mandante di un eccidio che è la vergogna dell’Occidente. Di Gaza non parla quasi mai la presidente Giorgia Meloni, impegnata nella corsa al bacio sul deretano di Trump. Ma che fa l’Italia?
In occasione della Giornata della ricerca italiana nel mondo 2025, l’Istituto Italiano di Cultura e l’Ambasciata d’Italia a Tel Aviv presentano La scienza del gelato, conferenza e degustazione di gelato, martedì 22 aprile alle 18. La conferenza, tenuta dall’addetto scientifico presso l’Ambasciata d’Italia in Israele, esplorerà la scienza alla base della struttura e della consistenza del gelato.
La Sveglia