Che fatica per Meloni. Dopo veti e liti, il Consiglio dei ministri ha chiuso la partita per formulare la squadra di Governo e ha preso importanti decisioni in ambito di Giustizia e ordine pubblico.
Al centro della riunione il decreto in cui è stato affrontato il tema delle “misure urgenti in materia di divieto di concessione dei benefìci penitenziari nei confronti dei detenuti o internati che non collaborano con la giustizia”, ossia la revisione dell’ergastolo ostativo.
Poi si è discusso anche dell’entrata in vigore del decreto legislativo 10 ottobre 2022, n. 150, relativo agli obblighi di vaccinazione anti Sars-Cov-2 e delle misure di prevenzione e contrasto dei raduni illegali resesi necessarie dopo il rave party a Modena.
Chiusa la partita per il Governo, ecco viceministri e sottosegretari
La pratica più delicata, specie alla luce delle recenti tensioni in maggioranza, è stata quella per definire la squadra di governo. Le questioni più delicate hanno riguardato gli azzurri con Silvio Berlusconi che alla fine ha ottenuto due viceministri: Francesco Paolo Sisto alla Giustizia e Valentino Valentini al Mise.
Malgrado molte insistenze, alla fine il Cavaliere ha dovuto rinunciare a Giuseppe Mangialavori. Al suo posto, come sottosegretario al Mef, l’ha spuntata Sandra Savino. Gli altri sottosegretari azzurri saranno Matilde Siracusano ai Rapporti con il Parlamento, Maria Tripodi agli Esteri, Matteo Perego alla Difesa, Alberto Barachini all’Editoria, Tullio Ferrante alle Infrastrutture.
Per la Lega di Matteo Salvini confermate tutte le indiscrezioni dei giorni scorsi. I due viceministri del Carroccio saranon Edoardo Rixi alle Infrastrutture e Vannia Gava all’Ambiente. Per i sottosegretari Nicola Molteni all’Interno, Andrea Ostellari alla Giustizia, Lucia Borgonzoni alla Cultura Luigi D’Eramo all’Agricoltura, Giuseppina Castiello ai Rapporti con il Parlamento, Massimo Bitonci allo Sviluppo Economico, Alessandro Morelli al Coordinamento della politica economica, Claudio Durigon al Lavoro, Federico Freni all’Economia.
Sul fronte di Fratelli d’Italia Giovanbattista Fazzolari è stato confermato come braccio destro della Meloni, Maurizio Leo è stato scelto come vice di Giancarlo Giorgetti al ministero dell’Economia e Edmondo Cirielli vice di Antonio Tajani alla Farnesina. Isabella Rauti diventa la sottosegretaria alla Difesa, Emanuele Prisco e Wanda Ferro all’Interno, Lucia Albano all’Economia. Andrea Del Mastro Delle Vedove finisce alla Giustizia, Fausta Bergamotto al Mise, Paola Frassinetti alla Pubblica istruzione, Galeazzo Bignami alle Infrastrutture e Claudio Barbaro all’Ambiente.
Nella squadra ci sarà anche Vittorio Sgarbi nominato sottosegretario alla Cultura.
Meloni ha deciso lo slittamento dell’entrata in vigore della riforma Cartabia
Nel decreto all’esame del Consiglio dei ministri entra lo slittamento dell’entrata in vigore della riforma Cartabia sul processo penale. È quanto emerge dalla bozza, entrata in Cdm. L’entrata in vigore della riforma è posticipato al 30 dicembre prossimo.
Il Consiglio dei ministri, inoltre, ha approvato il decreto legge con misure urgenti in materia di divieto di concessione dei benefìci penitenziari nei confronti dei detenuti o internati che non collaborano con la giustizia.
La stretta contro i rave party
Per evitare il ripetersi di feste non autorizzate, il Consiglio dei ministri ha varato una vera e propria stretta. Reclusione da 3 a 6 anni, multe da mille a 10mila euro e si procede d’ufficio “se il fatto è commesso da più di 50 persone allo scopo di organizzare un raduno dal quale possa derivare un pericolo per l’ordine pubblico o la pubblica incolumità o la salute pubblica”.
Ma c’è di più. Nel testo si legge che in caso di condanna “è sempre ordinata la confisca delle cose che servirono o furono destinate a commettere il reato e di quelle utilizzate per realizzare le finalità dell’occupazione”
Conte esulta per il ripensamento di Meloni sull’ergastolo ostativo
“La decisione di intervenire sull’ergastolo ostativo, vista l’imminente scadenza che la Corte Costituzionale ha fissato per l’8 novembre, è un ripensamento positivo maturato dal suo partito, che si astenne, sul punto, nella passata legislatura”. Questo quando scrive in un post il Presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, a proposito dei contenuti affrontati durante il Consiglio dei ministri.
Lo stesso leader pentastellato al premier ha consigliato anche la strada da seguire. Secondo lui, infatti, “per limitare al massimo il rischio che i mafiosi e i condannati per gravissimi reati possano uscire dal carcere bisognerà prevedere, come da proposta del M5S, che il detenuto spieghi le ragioni della mancata collaborazione in modo specifico e che non possano essere concessi benefici se le stesse motivazioni non siano ritenute oggettive o concretamente giustificative della mancata collaborazione”.
M5S all’attacco di Piantedosi
Ma il leader di M5S non lesina una decisa stoccata al ministro Matteo Piantedosi. Dopo il rave party di Modena e il conseguente sgombero, Conte ha tuonato: “Ben vengano azioni mirate a maggiore prevenzione e contrasto dell’illegalità, ma allo stesso modo ci aspettiamo dal titolare del Viminale e dal Governo una parola chiara sulla sfilata delle duemila camicie nere di Predappio, dove inni fascisti e braccia tese hanno evidenziato, qualora ve ne fosse bisogno, la labile linea di confine che divide la nostalgia dall’apologia”.
Proprio per questo il pentastellato ha spiegato che deve essere chiaro a tutti che “la nostra sarà un’opposizione dura e intransigente”, precisando però che sarà sempre rivolta a perseguire il benessere dei cittadini e a garantire l’interesse del Paese.