Meloni la butta di nuovo sul vittimismo: “Indagarmi è un danno alla nazione”

Meloni la butta di nuovo sul vittimismo sul caso Almasri e afferma che indagarla è un "danno alla nazione".

Meloni la butta di nuovo sul vittimismo: “Indagarmi è un danno alla nazione”

La retorica è sempre la stessa: Giorgia Meloni punta tutto sul vittimismo. E così un’indagine a suo carico diventa un danno per la nazione. Un po’ come a dire che la politica e il potere esecutivo restano intoccabili, qualsiasi cosa facciano. Intervenendo all’evento La ripartenza, la presidente del Consiglio risponde sul caso Almasri buttandola sul vittimismo: “A chiunque nei miei panni di fronte a questa vicenda cadrebbero un po’ le braccia”.

Per Meloni l’indagine era “chiaramente un atto voluto: tutti sanno che le procure in queste cose hanno la loro discrezionalità come dimostrato da numerosissime denunce di cittadini contro le istituzioni e su cui si è deciso di non procedere con l’iscrizione nel registro degli indagati, come negli anni del Covid”.

Il vittimismo di Meloni sul caso Almasri

La presidente del Consiglio prosegue: “Io ieri mi ritrovo sulla prima pagina del Financial times con la notizia che sono stata indagata e se in Italia i cittadini capiscono perfettamente quello che sta accadendo all’estero non è la stessa cosa”. Per Meloni, infatti, ciò che sta avvenendo “è un danno alla nazione, alle sue opportunità e questo mi manda ai matti”.

Poi il solito messaggio agli italiani: “Non intendo mollare di un millimetro, finché gli italiani sono con me”. Ritorna anche il consueto attacco alla magistratura: “Poi se alcuni giudici vogliono governare, si candidano e governano. L’unica cosa che non si può fare è che loro governano e io vado alle elezioni. Noi abbiamo scelto di riscrivere un’altra storia, di rispetto dei ruoli e credibilità. Forse per questo non siamo graditi”.

Secondo Meloni alcuni giudici “vogliono decidere la politica industriale, ambientale, dell’immigrazione, come riformare la giustizia. Vogliono governare loro. Ma c’è un problema, se io sbaglio gli italiani mi mandano a casa, se sbagliano nessuno può fare o dir niente. In nessun paese al mondo le cose funzionano così, i contrappesi servono a questo”.

L’opposizione attacca: si crede al di sopra della legge

Secondo il segretario di +Europa, Riccardo Magi, “siamo ai deliri di onnipotenza di una premier che si sente al di sopra della legge e che continua a fuggire dalle proprie responsabilità pur di non ammettere che è sotto ricatto della Libia e per questo ha fatto riaccompagnare a casa un noto torturatore come Almasri. Invece di andare sul comodo palco dell’amico Nicola Porro, perché Meloni non viene in aula alla Camera? Quello è il luogo della democrazia, che Meloni sta piegando ogni giorno di più”.

Il presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, attacca la presidente del Consiglio: “Meloni dice che la notizia dell’indagine sul caso Almasri è un danno all’immagine del Paese all’estero che ‘la manda ai matti’. Era un danno d’immagine anche quando Fratelli d’Italia mi portava in Tribunale da premier a suon di esposti e fake news? Era un danno di immagine anche quando gridava paonazza che l’Italia aveva un Premier ‘criminale’? Meloni non sei sopra la legge. Sei in una democrazia. Ricomponiti”.