Probabilmente doveva essere solo una battuta. Ma di certo non è per nulla riuscita. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, fa la vittima lamentandosi di dover lavorare pur non stando bene e lo fa con un sms letto durante la trasmissione Un giorno da pecora che finisce per infastidire, e non poco, i sindacati.
Gli stessi sindacati, peraltro, che Meloni non aveva incontrato solo 48 ore prima proprio perché influenzata. Ma per andare a Budapest al Consiglio europeo, invece, la presidente del Consiglio ha deciso di sacrificarsi pur stando male.
L’sms di Meloni sui diritti sindacali
Succede tutto in diretta a Un giorno da pecora. Ospite è Marco Osnato, parlamentare di Fratelli d’Italia. I conduttori lo convincono a inviare un messaggio a Meloni per sapere come sta dopo aver annullato l’incontro con i sindacati sulla manovra. “Come sto? Male in verità, ma non avendo particolari diritti sindacali sono a Budapest per il Consiglio europeo a fare il mio lavoro”, risponde Meloni.
Probabilmente voleva solo fare una battuta, ma di certo è sembrata essere offensiva verso milioni di lavoratori che non hanno alcun diritto sindacale e, soprattutto, non hanno gli stessi privilegi – a partire da quelli salariali — della presidente del Consiglio. Insomma, Meloni lamenta di essere senza tutele e garanzie, mostrando quantomeno poca empatia con i lavoratori, se non proprio un completo distacco dalla realtà.
Il Pd all’attacco
Si indigna la segretaria del Pd, Elly Schlein: “La smetta di fare la vittima. Le vittime qui sono quei milioni di lavoratori che le scelte del suo governo stanno rendendo più fragili e ricattabili”. La numero uno dem parla di “clima di scontro e di delegittimazione delle organizzazioni sindacali fomentato dall’esecutivo”.
Interviene anche l’ex segretaria della Cgil e oggi parlamentare del Pd, Susanna Camusso, ricordando a Meloni che le cose non stanno proprio come dice lei: “Siccome i diritti sindacali, se vuole, ce li ha anche lei, la premier si metta in malattia se non sta bene. E mentre lo fa si ricordi dei tanti lavoratori che invece non li hanno e provi a rimediare”.
Sul caso Meloni ritorna da Budapest, rispondendo proprio a Schlein: “Mi dispiace che anche su questo si riesca a fare una polemica su una cosa completamente inutile, non so cosa si intenda per svilire i diritti sindacali che questo governo difende molto meglio della sinistra al caviale”.
Subito dopo replica anche il segretario della Cgil, Maurizio Landini: “Penso che è un atto di bullismo e per chi è presidente del Consiglio a volte prima di dire le cose è meglio pensarci, perché messa in questi termini è un attacco a chi quei diritti lì ogni giorno li vede messi in discussione o addirittura non ce li ha perché è precario”.