Il governo con i conti in rosso. In vista della prossima manovra e, soprattutto della riforma fiscale, l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni potrebbe essere costretto a importanti tagli sui servizi e sulle politiche sociali per mettere in campo le nuove regole e la riduzione delle aliquote Irpef. A lanciare l’allarme è l’Ufficio parlamentare di bilancio nel suo rapporto sulla politica di bilancio.
Per la riforma fiscale, viene sottolineato, sembrano necessarie risorse cospicue per le coperture. Soldi che “appare difficile poter reperire senza incidere sulla prestazione dei servizi e sull’attuazione delle politiche sociali, come anche reso evidente dai risparmi relativamente limitati che – nei programmi del governo – sono previsti derivare dal rafforzamento della revisione della spesa dei ministeri nei prossimi anni”.
Per la riforma fiscale il governo potrebbe tagliare su servizi e politiche sociali
L’Upb sottolinea che ci sono incertezze sulle coperture finanziarie richieste per mettere in campo gli interventi annunciati (o necessari) per la prossima legge di Bilancio. Dal rinnovo dei contratti della Pa alle misure sulle pensioni, dalla conferma del taglio del cuneo fiscale alla riforma del Fisco, servono tantissime risorse, che il governo oggi sembra non avere. E per questo secondo l’Ufficio sono a rischio i servizi e le politiche sociali.
Nella sua relazione l’Upb sottolinea, inoltre, che “non è auspicabile” ricorrere all’ipotesi di gettito della lotta all’evasione per coprire il taglio delle tasse. Parliamo di una delle possibile coperture individuate dal Def, che non convince però l’Ufficio, secondo il quale gli effetti finanziari sono incerti e non è dunque corretto ricorrere a queste risorse (ipotetiche) per interventi strutturali, come anche la riforma fiscale.
Manovra, il Pnrr fondamentale per la crescita e la tenuta dei conti
Un altro avvertimento dell’Ufficio parlamentare di bilancio riguarda il Pnrr, la cui realizzazione è considerata un “elemento fondamentale di cui tener conto nella valutazione delle previsioni macroeconomiche e di finanza pubblica”. Il Piano deve essere attuato pienamente e la sua revisione deve essere valutata con attenzione “per assicurare nuovo slancio all’azione di riforma e al potenziamento infrastrutturale, entrambi essenziali per superare i divari generazionali, di genere e territoriali”.
Con la revisione, sottolinea l’Upb, è fondamentale valutare le conseguenze sui saldi di bilancio e sulla spesa pubblica. In sostanza, vuol dire che non si possono perdere i fondi del Pnrr né possono arrivare in ritardo, se non si vuole rischiare di avere meno risorse a disposizione per la manovra.