Quando l’aria si fa tesa e la premier Giorgia Meloni è in difficoltà, puntuale come un orologio svizzero arriva in suo soccorso Bruno Vespa. Così alla vigilia del vertice del G7, il giornalista Rai ha pensato bene di invitare il presidente del Consiglio sia alla trasmissione 5 minuti e sia a Porta a Porta così da lasciarla parlare a ruota libera di Ucraina, Medio Oriente, immigrazione e, dulcis in fundo, la riforma del premierato che il suo governo si appresta a portare a casa.
Il teatrino
Come da tradizione, la duplice ospitata è andata in scena senza contraddittorio e, soprattutto, senza alcuna domanda scomoda perché, in modo più che evidente, si deve evitare di mettere in imbarazzo la premier. Al contrario si è scelto di lasciarla parlare in libertà dando vita a quello che a tratti è sembrato poco più che un lungo monologo, intriso di sorrisi e frasi da libro cuore.
Eppure di argomenti da trattare ce ne sarebbero stati tanti a partire della gestione del caso di Ilaria Salis che è iniziata in grande e grave ritardo, passando fino al silenzio su Vladimir Putin e soprattutto a quello – molto rumoroso – sull’omicidio di Alexei Navalny da parte del regime russo. Un caso, quest’ultimo, su cui qualsiasi giornalista avrebbe incalzato la premier perché, in un unicum in tutta Europa, il suo vice premier Matteo Salvini ha più volte messo in dubbio la responsabilità del Cremlino nella morte dell’oppositore politico dello zar. Neanche una parola sulle tensioni che si registrano nella maggioranza dopo la bocciatura dell’emendamento leghista sul terzo mandato ai governatori.
Niente di niente, si è assistito a un teatrino in cui la leader di Fratelli d’Italia ha snocciolato i presunti successi del suo esecutivo, evitando ogni argomento scomodo o che le poteva recare un danno elettorale. In definitiva il risultato è stata l’ennesima stucchevole intervista sdraiata di cui Vespa è ormai un irraggiungibile maestro. L’unica novità è che con questo modo di fare, il conduttore ha di fatto ufficializzato l’esistenza di TeleMeloni che, ormai da mesi, ha preso il posto del servizio pubblico. Un “servizietto” che è continuato ieri con la passerella dei ministri, a partire da Santanchè e Urso, a Saturnia, per la masseria d’inverno che tiene in caldo quella estiva a casa, tanto per cambiare, dell’eterno Vespa.