Non vuole querelare né censurare Giorgia Meloni, ma dimostrare che la trasmissione Report “non è più attendibile”. E convoca una conferenza stampa a Montecitorio per fare alcune puntualizzazioni su un servizio dal titolo “La fabbrica social della paura”, andato in onda nel corso della puntata del 28 ottobre scorso. Oggetto del contendere, l’esistenza di una presunta regia sovranista “occulta” dietro i profili social di Fratelli d’Italia, grazie ai rapporti con i russi e con il guru americano Steve Bannon, ospite alla kermesse estiva di FdI Atreju.
A insospettire i giornalisti di Report le “anomalie” dei retweet sincronizzati e della crescita esponenziale dei follower sui profili social del partito della Meloni. Che non ci sta e ribattezza il pezzo “La fabbrica delle fake news”, provando a smontare alcuni dati riportati nel programma di Rai Tre, ad esempio il fatto che i suoi seguaci su Twitter siano sovrapponibili con quellidell’account “Trash italiano”: in realtà sarebbero solo il 29%. Nessuna anomalia, secondo Meloni, neanche sul fatto che il 34% dei suoi follower seguano anche la cantante Francesca Michielin. In un video mostrato nel corso dell’incontro con la stampa si evidenzia come il 35,5% di chi segue la leader sovranista segua anche il Pd o il comico romano “Er patata”, le sovrapposizioni, dunque, sarebbero del tutto normali.
Ci va giù dura la Meloni definendo il programma di Sigfrido Ranucci “giornalismo spazzatura”: “Mi vergogno di un servizio pubblico che falsifica i dati. Penso che la Rai dovrebbe chiedere conto a Report, per capire se ha abbandonato il giornalismo d’inchiesta per quello su teoremi, qui si tratta di giornalismo spazzatura, che costruisce tesi complottiste e campate in aria per screditare me e Fratelli d’Italia”. E non si sottrae al confronto con il giornalista Giorgio Mottola, autore del servizio presente alla conferenza stampa, che ha rivendicato la correttezza delle analisi e dei dati andati in onda.