Nel periodo gennaio-maggio 2020, fa sapere il ministero dell’Economia, le entrate tributarie erariali accertate in base al criterio della competenza giuridica ammontano a 149.731 milioni di euro, segnando una riduzione di 15.300 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-9,3%). La variazione negativa riflette le misure adottate dal Governo per fronteggiare l’emergenza sanitaria. La sensibile diminuzione di gettito, già riscontrata nel mese di marzo e di aprile, si è accentuata nel mese di maggio (-27,1%) per gli effetti del decreto legge con cui è stato disposto il rinvio dei versamenti tributari e contributivi per i soggetti esercenti attività di impresa, arte o professione, fiscalmente domiciliati nelle zone colpite dall’emergenza.
In particolare, nel mese di maggio, le imposte indirette hanno fatto segnare complessivamente una variazione negativa pari a 7.460 milioni di euro (-35,4% ) imputabile principalmente al risultato dell’Iva sugli scambi interni (-3.835milioni di euro), dovuto sia al complessivo peggioramento congiunturale, sia al rinvio dei versamenti IVA per i soggetti, fiscalmente domiciliati nelle zone colpite dall’emergenza, con ricavi e compensi non superiori a due milioni di euro; le imposte dirette hanno registrato una complessiva diminuzione del 15%.
Le imposte dirette ammontano a 84.098 milioni di euro, con un lieve incremento di 465 milioni di euro (+0,6%) rispetto allo stesso periodo del 2019. Il gettito Irpef si è attestato a 74.541 milioni di euro (-2,9%). La flessione è riconducibile principalmente all’andamento delle ritenute sui redditi dei dipendenti del settore privato (-7,8%) e delle ritenute sui redditi dei lavoratori autonomi (-9,4%), mentre le ritenute sui redditi dei dipendenti del settore pubblico registrano un incremento pari al 3,4%. Tra le altre imposte dirette vanno segnalati gli incrementi dell’imposta sostitutiva sui redditi nonché ritenute sugli interessi e altri redditi di capitale (+751milioni di euro), dell’imposta sostitutiva sui redditi da capitale e sulle plusvalenze (+853 milioni di euro) che riflettono le performance positive dei mercati finanziari nel corso del 2019 e dell’imposta sostitutiva dei fondi pensione (+1.129 milioni di euro), il cui incremento è determinato dai risultati positivi dei rendimenti medi ottenuti nel 2019 dalle diverse tipologie di forme pensionistiche complementari.
Le imposte indirette ammontano a 65.633 milioni di euro e registrano una variazione negativa di 15.765 milioni di euro (-19,4%). Il notevole calo è imputabile principalmente alla diminuzione dell’Iva (-9.288 milioni di euro pari a -18,7%) e in particolare la componente scambi interni (-7.922 milioni di euro pari a -18,0%), che ha risentito del rinvio dei versamenti dell’IVA secondo le disposizioni contenute nel Decreto legge 17 marzo 2020, n.18. Anche il gettito dell’Iva sulle importazioni registra nel periodo un calo pari a 1.366 milioni di euro (-24,0). Tra le altre imposte indirette, registrano un incremento l’imposta sulle assicurazioni (+43 milioni di euro pari a +10,4%) e l’imposta di bollo (+178 milioni di euro pari a +5,9%), mentre l’imposta di registro segna una diminuzione di 596 milioni di euro (-29,4%). Le entrate relative ai “giochi” ammontano, nei primi cinque mesi 2020, a 3.838 milioni di euro (-2.706 milioni di euro, -41,4%).ù
Le entrate tributarie erariali derivanti da attività di accertamento e controllo si sono attestate a 3.577 milioni (- 427 milioni di euro, pari a -10,7%) di cui: 1.623 milioni di euro (-250 milioni di euro, pari a -13,4%) sono affluiti dalle imposte dirette e 1.954 milioni di euro (-177 milioni di euro, pari a -8,3%) dalle imposte indirette. I dati risultano influenzati dal decreto “Cura Italia” che aveva già sospeso i termini di versamento delle entrate tributarie e extratributarie derivanti da cartelle di pagamento emesse dagli agenti della riscossione nel periodo dall’8 marzo al 31 maggio 2020, ulteriormente prorogati dal Decreto Rilancio fino al 31 agosto.