Medvedev negli anni è stato uno dei più stretti collaboratori del presidente russo Vladimir Putin. Nelle ultime ore si è parlato particolarmente di lui per le sue dichiarazioni forti e di odio nei confronti dell’Occidente.
Medvedev, chi è il politico russo
Dmitry Medvedev è nato a Leningrado(San Pietroburgo) nel 1965. Si è formato con un dottorato in diritto privato, infatti è stato docente presso l’università statale di San Pietroburgo durante tutti gli anni Novanta. Negli anni è diventato uno dei collaboratori più vicini al presidente russo Vladimir Putin.
All’inizio degli anni duemila è stato nominato presidente della società energetica statale Gazprom. In seguito, è stato a capo dello stretto entourage di Putin e, dal novembre 2005, ha ricoperto il ruolo di primo vicepresidente del governo federale, fino al marzo 2008, quando è stato eletto con il 70% dei voti alla presidenza della Federazione russa succedendo a Putin, il quale nel marzo 2012 gli è subentrato nella carica ottenendo il suo terzo mandato. Medvedev è stato Primo Ministro fino al 2020 per poi essere destituito. Oggi, secondo fonti russe, è il candidato principale a prendere la guida del Partito liberaldemocratico, la formazione di estrema destra nazionalista orfana del suo capo e fondatore Vladimir Zhirinovsky, scomparso nelle scorse settimane
La minaccia all’Occidente: ecco le sue dichiarazioni
Sembra davvero che il sogno di Medvedev sia distruggere l’Occidente, almeno leggendo le sue dichiarazioni. «Mi chiedono spesso perché i miei post su Telegram sono così duri. La risposta è che li odio – ha scritto l’uomo di fiducia di Putin- Sono bastardi e degenerati. Vogliono la morte per noi, per la Russia. E finché sarò vivo farò il possibile perché spariscano», ha aggiunto.
Poi, continua affermando che l’Occidente a questo punto farebbe bene ad “abbracciare anche altre regole familiari progressiste: per esempio, ci sono molte cose utili nei modi della ‘Ndrangheta e di Cosa Nostra italiane”.