In Medio Oriente non c’è pace. L’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei profughi palestinesi nel vicino oriente (Unrwa), dopo mesi di feroci critiche da parte del primo ministro di Israele Benjamin Netanyahu, si appresta a chiudere tutti i suoi uffici nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania.
La decisione, destinata a far discutere a lungo, arriva proprio a causa delle pesanti limitazioni imposte dallo Stato ebraico all’agenzia dell’Onu. Questo è quanto riporta il New York Times che cita Louise Wateridge, alta funzionaria dell’agenzia. Anche se i cambiamenti, in teoria, non impediranno all’Unrwa di operare in Cisgiordania e a Gaza, Wateridge ha spiegato al quotidiano statunitense che continuare con le operazioni umanitarie senza la capacità di coordinarsi con Israele metterà in pericolo la vita del personale dell’agenzia.
In Medio Oriente l’Unrwa si arrende a Netanyahu. L’Agenzia Onu per i palestinesi annuncia lo stop alle operazioni umanitarie nella Striscia di Gaza
Al momento, ha precisato, l’Unrwa si coordina con le autorità israeliane ogni volta che trasporta aiuti nella Striscia di Gaza per garantire che il personale rimanga al sicuro. “Se non possiamo condividere quotidianamente queste informazioni con le autorità israeliane, allora metteremo in pericolo la vita del personale”, ha affermato. A ottobre la Knesset ha approvato una legge che vieta all’Unrwa di operare in territorio israeliano e limita le sue attività nei territori palestinesi vietando alle autorità statali di avere qualsiasi contatto con l’agenzia. La nuova legge entrerà in vigore alla fine di gennaio.