Che le trattative di pace tra Israele e i terroristi di Hamas per arrivare al cessate il fuoco e alla liberazione degli ostaggi fossero in stallo, lo avevano capito tutti. Quello che nessuno immaginava, però, è che a far naufragare gli accordi che avrebbero potuto risolvere la crisi nel Medio Oriente non sarebbero state le riluttanze delle due parti ma, secondo quanto riportato dalla statunitense Cnn, il sabotaggio degli stessi da parte dell’Egitto del presidente Abdel Fattah al-Sisi.
Citando tre diverse fonti, la rete tv degli Stati Uniti ha puntato il dito sui servizi di intelligence del Cairo che avrebbe segretamente modificato i termini dell’accordo di cessate il fuoco e di rilascio degli ostaggi discusso tra la delegazione del primo ministro di Israele, Benjamin Netanyahu, e quella del leader del movimento terrorista palestinese, Yahya Sinwar. Una modifica che, di fatto, avrebbe determinato il completo fallimento dei negoziati.
Medio Oriente, gli Stati Uniti accusano l’intelligence dell’Egitto di aver sabotato gli accordi per il cessate il fuoco tra Israele e Hamas
“Siamo stati tutti ingannati”, ha detto una delle fonti alla Cnn che avrebbe preso parte alle trattative di pace andate in scena al Cairo. Secondo quanto sostenuto nel servizio della rete televisiva, la formulazione dell’accordo sottoscritto da Hamas era diversa dalla bozza che Israele e gli Stati Uniti credevano fosse stata trasmessa all’organizzazione estremista con sede nella Striscia di Gaza.
Il cambiamento da parte dei funzionari dell’intelligence egiziana, sempre secondo le fonti dell’emittente televisiva, avrebbe portato a recriminazioni da parte dei funzionari di Washington, Gerusalemme e del Qatar, altro Paese mediatore. Contrariamente a quanto si possa pensare, la storia non sembra essere campata in aria. Infatti, le stesse fonti citate dalla Cnn rivelano che le modifiche all’accordo sarebbero state apportate da un alto funzionario dell’intelligence egiziana chiamato Ahmed Abdel Khalek, che funge da vice di Abbas Kamel, il direttore della direzione dell’intelligence generale egiziana.