Aumenta il pessimismo sulla guerra tra le forze armate di Kiev che sono sempre più a corto di uomini e di armi: a rivelarlo sono i media Usa. Gli organi di informazione americani, infatti, hanno sottolineato che cominciano a intravedersi le prime crepe nell’asse istituito da oltre un anno dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il leader statunitense Joe Biden.
Media Usa: Kiev è a corto di truppe e di armi, cresce il pessimismo sulla guerra
Le truppe ucraine hanno subito perdite ingenti di armi e di uomini dall’inizio della guerra e la sicurezza dei funzionari occidentali sulle capacità di Kiev di resistere a Bakhmut comincia a vacillare. A rivelarlo è l’inchiesta pubblicata dal Washigton Post. “La qualità delle forze ucraine è stata degradata da un anno di perdite, l’umore delle truppe in prima linea è cupo, alcuni funzionari ucraini mettono in dubbio la prontezza di Kiev nell’organizzare la controffensiva di primavera”, si legge.
Il Washington Post, inoltre, ha rivelato che l’Ucraina potrebbe aver subito perdite fino a 120.000 tra morti e feriti, a fronte delle 200.000 stimate per i russi. Ma la reale portata delle perdite è tenuta segreta anche agli alleati. Il quotidiano americano ha spiegato che, dopo aver raccolto testimonianze di fonti occidentali e ucraine, l’afflusso delle reclute inesperte portate sul campo di battaglia da Kiev per contrastare le perdite ha modificato la natura delle forze ucraine. Queste, inoltre, soffrono di una sistematica carenza di munizioni, inclusi proiettili d’artiglieria e bombe da mortaio, stando a quanto riferito dal personale militare in battaglia.
La situazione sul campo dà solo un’idea parziale delle forze ucraine in quanto il Paese di Volodymyr Zelensky sta addestrando truppe per la prossima controffensiva in modo separato e le sta volontariamente trattenendo dai combattimenti in corso, scegliendo infatti di non impiegarle neppure nella difesa di Bakhmut. A riferirlo è stato un funzionario statunitense.
Le prime falle nell’asse Zelensky-Biden
Il Washington Post ha anche riportato la testimonianza di un comandante di battaglione della 46ma Brigata ucraina d’assalto aereo, noto con il nome di battaglia Kupol. Il comandante ha spiegato che, a causa delle gravi perdite di personale militare, al momento sul campo di battaglia si trovano “solo pochi soldati con esperienza di combattimento”.
Dopo un anno di guerra, inoltre, Kupol ha affermato che il suo battaglione è impossibile da riconoscere. Di 500 soldati, infatti, circa un centinaio sono stati uccisi negli scontri mentre altri 400 sono stati feriti, dando origine a un ricambio totale. Il comandante, rivendicando di essere l’unico militare professionista del battaglione, ha raccontato le difficoltà di guidare truppe inesperte. “Ho 100 nuovi soldati, non mi danno il tempo di prepararli. Mi dicono ‘portali in battaglia’ – e ha aggiunto –. Abbiamo gravi carenze di munizioni, tra cui la mancanza di bombe da mortaio semplici e granate per gli MK 19 di fabbricazione statunitense”.