Hanno fatto ingresso al porto nuovo di Mazara del Vallo, poco prima delle 10.15, i due pescherecci Antartide e Medinea con a bordo i 18 pescatori provenienti da Bengasi dopo 108 giorni di prigionia (leggi l’articolo). Il suono delle sirene ha accolto le imbarcazioni, mentre era palpabile la grande emozione e un’attesa fortissima sulla banchina da parte dei familiari presenti, con un piccolo comitato di accoglienza. Presente anche il sindaco Salvatore Quinci con la fascia tricolore. Prima dello sbarco i medici sono saliti a bordo per effettuare i tamponi e, dopo il primo test rapido risultato per tutti negativo, è stato effettuato un secondo tampone, quello molecolare, il cui esito è atteso solo nel pomeriggio.
Le due imbarcazioni sono state scortate per tutto il viaggio di rientro durato circa 48 ore, dopo circa 500 miglia di navigazione nel Mediterrano, da nave Margottini della Marina Militare che, ieri sera ha fatto arrivare un pasto a base di pizza. Lunghi abbracci tra madri, mogli, figli, fratelli e sorelle, che hanno accolto definitivamente i marittimi. E non sono mancate la lacrime. Poi, finalmente tutti hanno potuto lasciare il porto per ritornare nelle proprie abitazioni, dove ora dovranno passare il periodo di quarantena. “Oggi è un giorno di festa. Ogni discussione e ogni recriminazione la lasciamo alle giornate che verranno. Oggi Mazara si scopre più serena e felice: c’è grande emozione. Finalmente finisce un incubo”, ha detto il sindaco Quinci.