È cominciato ieri lo sciopero degli straordinari in Atm, che durerà per 10 giorni. Lo ha indetto il sindacato di base Al Cobas per i lavoratori dell’Azienda Trasporti Milanesi che gestisce i trasporti pubblici locali di Milano e della città metropolitana: durerà fino a domenica 18 febbraio. L’azienda assicura che il servizio delle linee metropolitane e di superficie sarà “sempre garantito tutti i giorni, con possibili maggiori attese alle fermate tra le 8:45 e le 15 e dopo le 18”. A spiegare alla Notizia i motivi che hanno portato l’Al Cobas a indire lo sciopero degli straordinari, è il segretario del sindacato di base Claudio Signore, conducente Atm. “è uno sciopero degli straordinari. ma fa parte di una vertenza che affrontiamo già da un paio di anni, nell’ambito della quale abbiamo fatto 5 o 6 scioperi”, esordisce Signore.
Quali sono le vostre rivendicazioni?
“Innanzitutto c’è un questione salariale grande quanto una casa. Gli stipendi Atm, soprattutto quelli dei neoassunti sono assolutamente insostenibili”.
Quant’è lo stipendio mensile netto di un conducente neoassunto?
“È di 1.300 euro. Fino a pochissimi mesi fa Atm assumeva conducenti solo ed esclusivamente con part-time per risparmiare dal giovedì alla domenica. Con 1300 euro a Milano non si può vivere, noi come azienda storicamente siamo sempre stati un serbatoio di immigrazione dal sud, ma ragazzi che devono cambiare città, se vengono a Milano con 1.300 euro non campano. Tanto è vero che un altro fenomeno che si è scatenato è quello delle dimissioni di conducenti da poco assunti che decidono di tornare a casa”.
Altro motivo che vi ha portato a indire lo sciopero è la carenza di personale. Quanti conducenti mancano secondo i vostri calcoli?
“Mancherebbero almeno 500 unità tra conducenti, autisti e tranvieri. Ogni giorno in un solo deposito, quello di viale Sarca dove lavoro io, mancano 100 persone. è anche questa conseguenza della scelta delle assunzioni con part-time verticale. Lavorando dal giovedì alla domenica non si sta mai una domenica a casa e i conducenti sono costretti a fare centinaia di ore di straordinario. E’ normale che a un certo punto non reggano più. Un altro problema è che proprio per questa carenza di personale i conducenti non riescono a godere delle ferie, ci sono lavoratori che hanno 90 giorni di ferie accumulate e non riescono a farle”.
Nel volantino in cui annunciavate lo sciopero degli straordinari, vi siete scagliati contro Arrigo Giana, ad e direttore generale di Atm…
“Giana, oltre ai ruoli che ricopre in Atm, è presidente dell’associazione datoriale di riferimento, l’Agens. Quindi gli imputiamo una doppia responsabilità. Lui è responsabile della trattativa sui contratti nazionali che hanno inserito questi salari di ingresso insostenibili, e non esiste un contratto di secondo livello in Atm”.
Cosa chiedete a livello salariale?
“A livello nazionale chiediamo 350 euro di aumento, a livello locale 150 euro. Noi diciamo che i soldi ci sono perché Atm comprerà le azioni di M4, decisione presa dal Comune di Milano, per 250 milioni di euro”.
Perché lo sciopero è solo dell’Al Cobas? Gli altri sindacati non lo ritengono condivisibile?
“Il problema è che questi contratti al ribasso sono stati firmati proprio da tutte le altre organizzazioni sindacali cosiddette maggioritarie e rappresentative. A livello europeo siamo l’unico paese dove negli ultimi 20 anni gli stipendi di tutte le categorie si sono abbassati grazie anche ai contratti nazionali”.
Un’altra vostra rivendicazione riguarda la sicurezza: cosa chiedete?
“Abbiamo chiesto che come nei nuovi tram il posto guida sia completamente chiuso anche per quanto riguarda gli autobus. Non può essere da sola la soluzione del problema perché la soluzione è sempre maggiore vigilanza, però da qualche parte dobbiamo partire. Tra l’altro, Atm ha sprecato una grande occasione perché sta rinnovando completamente il parco macchine, ma anche negli incontri avuti sulla questione in Prefettura, ci dice che non ha alcuna intenzione di fare un provvedimento di questo tipo”.