Se c’è una cosa che storicamente terrorizza più della prima cena con i suoceri, è la prima prova dell’esame di maturità. L’ansia dei giorni precedenti, lo schizofrenico toto traccia delle ore della vigilia, il mood da gladiatori agguerriti e pronti a uccidere pur di guadagnarsi il posto strategico ad angolo fra il bagno e l’ombra del pino secolare del cortile.
Questi sono solo alcuni degli elementi che, durante l’esame di maturità, trasformano lo studente medio in una creatura mitologica a metà strada fra un pericoloso vampiro ed un pokemon d’acqua. Ed è proprio in questo caotico spazio temporale che inanelliamo tutta una serie di esperienze meravigliosamente assurde che, poi, ci porteremo dietro per il resto della vita.
Ieri della prima prova se ne discuteva al bar o attaccandosi al telefono con il migliore amico, oggi si sceglie l’immediatezza dei social ed è subito pioggia di irresistibili tweet.
Si parte con un monito preciso e nostalgico da parte di @IreneMezzetti
Io tutto gli anni guardo le tracce per vedere se c’è qualcosa di più sconosciuto di Magris. Io non dimentico.
Poi si passa ad un’analisi delle tracce proposte e in molti lamentano l’ingiustificabile mancanza all’appello di temi caldi per il Paese.
Niente analisi lettera di Gemma a Giorgio. Niente tema sullo storico sbarco di Simona Ventura sull’isola.
MA IN CHE PAESE VIVIAMO?, urla con comprensibile sdegno e scetticismo @DNesli91.
Addolorato e scandalizzato dall’assenza della poetessa Carmen Di Pietro fra la varietà di temi della #primaprova, rintuzza @djaniceto, denunciando una falla nel sistema dell’istruzione italiana e lanciando un’ombra sulla discrezionalità con i quali vengono scartati papabilissimi argomenti d’esame.
Dal presente, si fa prima un passo nel passato con il malinconico Non lamentatevi che ai miei tempi l’unica decente fu la traccia sull’amore, per me entusiasmante quanto la trippa per un vegano di @stressedinblack, poi, un passo nel futuro con il chiaro appello di @thanksmengoni:
A me l’anno prossimo come analisi del testo o mi mettete una canzone di Mengoni oppure mi rifiuto.
Fra chi argomenta sul grado di difficoltà della traccia politico economica, chi si compiace del focus sul suffragio universale e chi applaude al tributo ad Umberto Eco, c’è @cucchiaia che resta con i piedi per terra e scrive con estremo realismo: Fare la #primaprova già piangendo per la seconda di matematica
Come andranno le prove scritte? L’orale sarà più tosto o solo una formalità? Meglio commissari interni o esterni? Tutti quesiti legittimi, ma che vengono spazzati via in un lampo dall’irresistibile ed ottimistica schiettezza di @anteaxx e del suo: Comunque tranquilli, l’università è peggio.