Matteo Salvini è in crisi sui social network. La sua pagina Facebook, gestita da Luca Morisi e dal suo staff, nell’ultimo mese ha avuto interazioni dimezzate: da una media di dieci milioni a settimana si è passati a poco più di 5 con un’interazione media nei post di 95mila. Un crollo raccontato oggi dal Fatto Quotidiano e che arriva mentre la sua competitor diretta Giorgia Meloni è arrivata a 115mila interazioni per post con meno della metà dei followers del Capitano.
La pagina Facebook di Salvini dimezza i click e perde popolarità da quando la Lega è nel governo Draghi
I 4,5 milioni di fans del leader della Lega non sembrano più apprezzare il Capitano come ai bei tempi, ovvero come quando era all’opposizione del governo di Giuseppe Conte e si intestava qualunque tipo di protesta per riaprire durante il lockdown. Il nuovo corso governativo della Lega mette in difficoltà i fans che si aspettavano una guerra senza quartiere nei confronti dell’ex presidente della Banca Centrale Europea, spesso bersaglio polemico del Capitano quando ancora voleva uscire dall’euro (oggi ha cambiato idea) ma oggi diventato un presidente del consiglio da sostenere.
E così, spiega oggi Il Fatto, secondo i dati della piattaforma Fanpage Karma, che fornisce gli insights (ovvero i dati interni) delle pagine, Salvini nell’ultimo mese ha raccolto una percentuale di engagement inferiore a quella di Meloni (5,9% contro 9,5%) mentre l’indice di performance della pagina, che somma mipiace, commenti e crescita dei seguaci in rapporto al numero dei fans, lo vede solo quarto dietro la solita Meloni (69%), Giuseppe Conte (64%) e Nicola Zingaretti (52%). Anche la crescita dei followers sta diminuendo mentre quella di altri politici come Conte è tumultuosa (l’ex premier ne ha guadagnati un milione contro i 600mila del leghista).
La Lega perde voti con il governo Draghi
Salvini ha un solo record, quello del numero di commenti, condivisioni e “reazioni” sulla sua pagina: nell’ultimo mese ne ha avuti 7,4 milioni contro i 4,7 di Meloni e i 3,4 di Conte. Ma qui il problema è che buona parte di quei commenti sono critici nei suoi confronti e lo accusano di aver venduto l’anima a Draghi per andare al governo. E in molti sono stupiti della giravolta del capitano che fino a qualche mese fa diceva e scriveva tutt’altro su Facebook. Il 4 novembre protestava contro il nuovo decreto: “Chiudono in casa milioni di Italiani, in diretta tivù, senza preavviso, sulla base di dati vecchi di 10 giorni, senza garantire rimborsi adeguati” diceva annunciando un ricorso al Tar dei governatori e sindaci della Lega (poi scomparso).
Un mese dopo, nuovo Dpcm del governo Conte per le chiusure natalizia: “Negare il Natale alle famiglie e ai bambini è una follia”(3 dicembre), “Mi autodenuncio, violerò il dpcm il giorno di Natale” (18 dicembre) attaccava prima di manifestare con i ristoratori a inizio anno. Ora è tutto cambiato: nei giorni scorsi il senatore del Carroccio Luigi Augussori ha attaccato alcune misure previste dall’ultimo Dpcm come il divieto di spostamento tra regioni “con lo stesso tasso di rischio” o la “chiusura delle scuole”. Poi ha chiesto: “Si valuti a procedere alla riapertura progressiva delle attività chiuse come ristoranti, teatri e palestre”.
I sondaggi politici dicono che la Lega è ancora il primo partito, ma già da qualche tempo ha cominciato una piccola ma costante erosione di voti mentre FdI continua a guadagnarne. Se continua così rischia di perdere altri voti fino alle elezioni politiche. E di trovarsi Giorgia Meloni leader del centrodestra al suo posto.